Il Giornalista israeliano circondato in casa sua e minacciato perché prega per le vittime di Gaza
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Circondato in casa sua, con la sua famiglia, da una folla inferocita a Tel Aviv, in Israele, solo perché aveva osato dedicare un pensiero e una preghiera alle vittime di Gaza colpite dai bombardamenti israeliani dopo l'attacco di Hams. È la terribile esperienza vissuta dal giornalista israeliano Israel Frey, costretto infine a fuggire e a rintanarsi con moglie e bimbi piccoli in un appartamento dove ora rimane nascosto.
L’uomo, un ebreo ortodosso di sinistra, è stato preso di mira dagli attivisti di estrema destra che prima hanno pubblicato sui social l’indirizzo della sua casa, chiamando all’appello altri facinorosi, e infine sono passati all’azione con una manifestazione sotto casa di Frey.
La terribile scena domenica sera nel sobborgo ultraortodosso di Bnei Brak a Tel Aviv, dove il giornalista abita con la famiglia in un appartamento. I manifestanti hanno lanciato fuochi d’artificio verso l’abitazione e intonato cori di minacce verso di lui. Una situazione che ha spinto Frey a scappare in un’altra casa dove ora si nasconde. Gli estremisti però non si sono fermati nemmeno di fronte alla fuga e qualcuno ha tentato anche di inseguirlo.
Il tutto solo perché aveva pesantemente criticato le politiche israeliane, come del resto fa da tempo, ma soprattutto perché aveva recitato la preghiera ebraica del lutto per centinaia di donne e bambini che “sono stati massacrati a Gaza”, come aveva spiegato pubblicamente.
Israel Frey però non si è fatto intimidire. Dal suo rifugio ha registrato un video messaggio, condiviso dai suoi amici e colleghi, in cui ha denunciato i fatti e di nuovo anche le storture e le politiche israeliane contro i palestinesi, sia a Gaza che in Cisgiordania. Politiche che non ha paura a definire "estremiste e razziste".
Nel video, Frey ha denunciato una campagna di intimidazione in corso contro i giornalisti ebrei, nonché i cittadini palestinesi di Israele che si schierano contro la guerra. Ha sostenuto che il conflitto viene usato per aumentare ulteriormente le tensioni anche in Cisgiordania e ha invitato gli israeliani a protestare contro il loro governo. Frey infine ha esortato il resto del mondo ad essere prudente nel proprio sostegno a Israele e a non incoraggiare la "politica di pulizia etnica del governo israeliano e di persecuzione dell'opposizione interna”.