Il giallo della spia ucraina uccisa con un colpo alla testa a Kiev mentre era in missione
La morte dello 007 ucraino, ucciso oggi con un colpo alla testa a Kiev, è ancora ammantata di mistero. Il suo nome era Denis Borisovich Kireyev, e secondo l'esercito ucraino si trattava di un loro uomo. Non quindi un traditore, al soldo di Mosca, come inizialmente era stato detto dai media ucraini.
Secondo una prima versione, riportata da Ukrainska Pravda, erano stati i servizi segreti ucraini (Sbu) a eliminare un componente della squadra negoziale ucraina, con l'accusa di tradimento. Secondo questa ricostruzione l'uomo sarebbe stato ucciso durante un tentativo di arresto. La stessa fonte aveva riferito al giornale online che c'erano "forti prove" che la spia stava divulgando informazioni alla Russia. Anche la Unian, agenzia di stampa ucraina, aveva parlato dell'uccisione di una spia del nemico, rivelando per prima dettagli sull'identità dell'uomo e sulla sua morte. La Unian aveva citato le parole di Mario Dubovikova, un analista politico indipendente: "Kireev è stato ucciso nel centro di Kiev. È stato giustiziato, colpito alla testa all'ingresso del tribunale di Pechersk".
La vicenda però è stata raccontata in tutt'altro modo dall'esercito ucraino: "Durante l'esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise: dipendenti della direzione principale dell'intelligence del Ministero degli affari interni: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireev. Sono morti difendendo l'Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!", ha twittato l'esercito, confermando il decesso di Kireyev ma ribaltando la versione diffusa dai media, negando quindi che l'uomo fosse una spia al servizio di Putin.
Kireyev era un banchiere di grande esperienza internazionale, considerato, come scrive Ansa, molto vicino ad Andriy Petrovych Klyuyev, un oligarca miliardario ucraino che in passato ha ricoperto incarichi di massimo livello nei governi filorussi. Kireyev aveva presenziato al primo round negoziale, quello che si è svolto in Bielorussia, a Gomel, ma il suo nome non è mai comparso nella lista ufficiale della delegazione ucraina. La sua presenza è dimostrata da alcune foto, in cui è ritratto seduto al tavolo del colloquio, l'unico uomo in giacca e cravatta, non in uniforme militare. Nelle immagini del secondo giro di colloqui, nella foresta di Brest, l'uomo però non si vede.