Il giallo dei due oligarchi russi ritrovati morti in casa a poche ore di distanza insieme alle famiglie
Si indaga senza sosta sui decessi dei due oligarchi russi ritrovati senza vita a poche ore di distanza in Spagna e in Russia, così come i loro famigliari tanto che le ipotesi iniziali parlano di due casi di omicidio-suicidio, ma le similarità hanno fatto sorgere dei dubbi sul fatto che possa nascondersi altro dietro queste due storie. Si tratta della vicenda dell'ex magnate del gas russo Sergey Protosenya trovato impiccato nella sua villa di Lloret De Mar in Spagna martedì sera e di Vladislav Avayev, ex funzionario del Cremlino, il cui cadavere è stato scoperto lunedì nella sua casa di Mosca, in Russia. In entrambi i casi sono stati ritrovati accanto a loro anche i cadaveri delle rispettive famiglie.
Sia Protosenya che Avayev erano personalità di spicco nella società russa: mentre il primo era stato vicepresidente di Novatek, impresa russa produttrice di gas, il secondo aveva rivestito fino a poco tempo fa l’incarico di vicepresidente di Gazprombank ed era stato funzionario del Cremlino per molti anni. Entrambe le società, sia Novatek che Gazprombank, sono state sanzionate in seguito alla guerra in Ucraina. Secondo quanto riportato dal Telegraph le indagini sulla morte di Protosenya, della moglie Natalya e della figlia appena 18enne, proseguiranno visti i tanti elementi ancora da chiarire: il 55enne è stato ritrovato impiccato all'esterno della villa sulla Costa Brava, mentre i corpi delle due donne sono stati rinvenuti all'interno, con diversi colpi d'arma da taglio. In casa non sono stati trovati biglietti d'addio e secondo quanto riporta la testata la scena del crimine non sarebbe compatibile con quella di un delitto maturato tra le mura domestiche, anche perché sui vestiti dell’oligarca non ci sarebbero macchie di sangue. E nemmeno sui corpi delle due donne sono state rinvenute impronte come a suggerire che siano stati usati dei guanti per non lasciare tracce.
Il giorno prima era stato trovato senza vita nella sua casa di Mosca Vladislav Avayev. Anche in questo caso, accanto al corpo dell'oligarca russo, c'erano quelli senza vita della figlia 13enne e della moglie: secondo una prima ricostruzione, l'uomo avrebbe prima sparato ai suoi familiari poi avrebbe rivolto l’arma verso se stesso, ma anche in questo caso sono in corso le indagini e la dinamica è ancora da accertare.