Il generale russo Vladimir Makarov trovato morto a Mosca, era stato silurato da Putin a gennaio
Ennesimo caso di suicidio tra alti vertici politici militari di Mosca. L'ex generale russo Vladimir Makarov è stato trovato morto nella sua casa alla periferia a nord-ovest di Mosca con un colpo di arma da fuoco alla testa. Per gli inquirenti locali si tratta senza dubbio di suicidio: l'ormai 72enne si sarebbe sparato con un'arma ritrovata accanto al cadavere, pare un fucile da caccia che possedeva.
La polizia ha trovato il corpo di Makarov nella sua casa di periferia a nord-ovest di Mosca lunedì, secondo quanto riferito lunedì sera dall'agenzia di stampa statale russa TASS, citando fonti anonime delle forze dell'ordine locali. Stando di resoconti dei giornali russi, a ritrovare il cadavere di Makarov però sarebbe stata la moglie ma inutili sarebbero stati i successivi soccorsi allertati dalla donna.
Vari media locali affermano che il generale fosse caduto in una "profonda depressione" dopo essere stato silurato da Putin poche settimane fa. Secondo alcuni parenti, interpellati dai media locali, Makarov non sapeva "cosa fare di se stesso" durante il suo ritiro forzato dopo una vita di servizio militare.
Prima di essere mandato a riposo nel gennaio scorso, Makarov era considerato il numero due della polizia politica russa, e principale organizzatore della caccia agli attivisti dell'opposizione e ai giornalisti scomodi. Il generale infatti era vicecapo dell’unità del ministero dell'intero russo incaricata di reprimere ogni tipo di manifestazione di dissenso o di opposizione alla Federazione russa e al Cremlino
La sua morte quindi non è passata inosservata anche perché Makarov è solo l'ultima figura di alto rango della sicurezza russa ad essere morta per apparente suicidio negli ultimi mesi. Solo nel dicembre corso si sono registrate una serie di quattro morti misteriose. In precedenza diverse morti misteriose hanno riguardato ex generali e magnati russi.