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Il fumo degli incendi di Chernobyl ha raggiunto Kiev. Radiazioni (non pericolose) anche in Italia

Il fumo causato dagli incendi che sono tornati a divampare ieri, dopo una breve pausa, nella Zona di esclusione ancora contaminata intorno alla centrale nucleare di Chernobyl, ha raggiunto Kiev, capitale dell’Ucraina. Secondo l’Isrn, l’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare francese, un piccolo quantitativo di radiazioni non pericolose ha raggiunto anche l’Italia.
A cura di Davide Falcioni
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Il fumo causato dagli incendi che sono tornati a divampare ieri, dopo una breve pausa, nella Zona di esclusione ancora contaminata intorno alla centrale nucleare di Chernobyl, ha raggiunto Kiev, capitale dell'Ucraina. Le autorità hanno chiesto a tutti i residenti della città, distante poco più di 130 chilometri dalla centrale nucleare, di tenere le finestre chiuse. In un video, il sindaco Vitaly Klitschko, ha assicurato che c'è "solo fumo, non radiazioni". La radiazione di fondo a Kiev e nella regione di Kiev "è nei limiti della norma", ha aggiunto il direttore dell'agenzia per le emergenze, Volodymyr Demchuk.

Le  informazioni diramate dalle autorità tuttavia sono scarne e contestate da organizzazioni non governative e ambientaliste come Greenpeace secondo cui, ad esempio, l'area interessata dall'incendio, nella Zona di esclusione, è quattro volte superiore agli 11.500 ettari ufficiali. Sono al lavoro più di un migliaio di vigili del fuoco, tutti impegnati nel tentativo di domare i tre diversi focolai che si sono riaccesi  dopo una pausa di 24 ore in seguito a una notte di pioggia. L'area interessata è contenuta, ma i forti venti ieri hanno impedito agli aerei e agli elicotteri dei pompieri di alzarsi in volo. L'incendio ha iniziato a svilupparsi lo scorso tre aprile.

Secondo l'Isrn, l'Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare francese,  la nube radioattiva che si è sprigionata a causa degli incendi di Chernobyl non ha raggiunto solo l'Ucraina bensì anche buona parte dell'Europa, Italia compresa. Il tasso di radoattività, pur superiore al normale, non rappresenterebbe tuttavia un pericolo per la salute. L'istituto ha effettuato una stima modellando la radioattività rimossa da incendi, che "sarebbe dell'ordine di 200 GBq 5 rilasciati  tra il 3 aprile 2020 alle 12:00 e il 13 aprile 2020 alle 12:00". "Le simulazioni effettuate – scrive IRSN – mostrano un buon accordo tra le misurazioni fornite dagli ucraini e il risultati di modellazione. Su questa base, le simulazioni ISRN indicano che le masse d'aria provenienti dall'area degli incendi verificatisi il 5 e 6 aprile sono stati in grado di raggiungere la Francia la sera del 7 aprile 2020". L'istituto aggiunge  che "i livelli di radioattività previsti in Francia sono estremamente bassi, inferiore a 1 µBq / m 3 in cesio 137. Le emissioni che si verificano tra il 9 aprile e l'11 aprile 2020 sono le più significative in base alla modellazione. Le condizioni meteorologiche prevalenti fino al 14 aprile hanno favorito il trasporto di masse d'aria dall'area di questi scarichi in Bielorussia, Ucraina meridionale, Romania orientale e Bulgaria". E queste masse d'aria "hanno raggiunto con concentrazioni più basse i Balcani e l'Italia, ma non la Francia".

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