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Guerra in Ucraina

Il fondatore del gruppo Wagner ai funerali del blogger Tatarsky: “Hai fatto molto per la vittoria”

Folla oggi ai funerali di Vladlen Tatarsky, il blogger nazionalista e comandante militare, morto nell’attentato del 2 aprile in un caffè di San Pietroburgo. C’era anche Evgheny Prigozhin, fondatore del gruppo di mercenari Wagner.
A cura di Ida Artiaco
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Folla oggi ai funerali a Mosca di Vladlen Tatarsky, il blogger nazionalista e comandante militare, morto nell'attentato del 2 aprile in un caffè di San Pietroburgo.

Tra i presenti alla camera ardente, allestita nella sala funeraria del cimitero Troekurovsky della Capitale russa, c'era anche Evgheny Prigozhin, fondatore del gruppo di mercenari Wagner, che ha anche ringraziato pubblicamente il blogger, che teneva un popolare canale su Telegram.

Immagine da Twitter.
Immagine da Twitter.

"Oggi vorrei ringraziare Vladlen Tatarsky a nome mio e dei combattenti del Gruppo Wagner. Vladlen Tatarsky ha fatto molto perché potessimo andare alla vittoria e distruggere il nemico. Lo ringraziamo per questo, lo ricorderemo sempre. È un soldato che rimane con noi, la cui voce vivrà per sempre e parlerà solo della verità", ha scritto su Telegram Prigozhin.

Vladlen Tatarsky
Vladlen Tatarsky

Tra coloro che sono arrivati a dare l'ultimo saluto al blogger militare anche il deputato Leonid Slutsky, che nel suo discorso ha chiesto il ripristino della pena di morte in Russia.

Tatarsky, 26 anni, è stato ucciso in un caffè di Mosca, che per altro in passato è appartenuto proprio a Yevgeny Prigozhin e che domenica pare fosse stato affittato per un evento privato dal gruppo Cyber Front Z, che si definisce sui social network come formato da "soldati dell'informazione in Russia".

Per l'attentato è stata arrestata Darya Trepova con l'accusa di attacco terroristico. L'esplosivo era nascosto in una statuetta, contenuta all'interno di una scatola: un "regalo" che la donna avrebbe consegnato allo stesso Tatarsky. Secondo il marito, sarebbe stata incastrata. Lei stessa ha ammesso di aver portato una statuetta al bar che poi è esplosa, ma ha aggiunto di non immaginare che ci sarebbe poi stata un'esplosione, né ha ammesso altri ruoli.

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