Il deputato ucraino Goncharenko: “Trump-Zelensky? Catastrofico. Perdere l’alleanza con USA sarebbe la fine”
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“Il nostro presidente ha fallito in modo catastrofico, nello Studio ovale: il sostegno Usa per l’ Ucraina è una questione esistenziale”: il deputato della Verkhovna Rada Oleksiy Goncharenko non le manda a dire. Pur essendo all’opposizione nel parlamento monocamerale dell’Ucraina, Goncharenko ha sempre rispettato il lavoro internazionale di Zelensky, e lo ha difeso dalle accuse di illegittimità lanciategli dal Cremlino e, ultimamente, anche dalla Casa Bianca. E intendiamo quella di Washington e non l’edifico governativo moscovita. Ma stavolta è davvero arrabbiato per come il presidente è caduto nella trappola americana. Riguardo all’allineamento dei concetti e delle parole di Donald Trump e di JD Vance con i concetti e le parole del Cremlino, Goncharenko ha solo un commento sconsolato: “La Russia di Putin una guerra l’ha già vinta, quella della propaganda”, dice a Fanpage.it.
Deputato Goncharenko, il suo presidente ha fatto la cosa giusta, rispondendo per le rime a Trump e JD Vance?
"No, quello dello Studio ovale è stato un disastro, ed è molto, molto grave. È un problema per gli Stati Uniti, è un problema per l’Europa, ma per l’Ucraina è addirittura qualcosa di catastrofico".
Può elaborare?
"Non possiamo permetterci di perdere il sostegno americano. Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere gli Stati Uniti come alleato. L’unico a essere veramente soddisfatto di questa situazione è Putin. E questo la dice lunga sulla gravità del momento".
Sarà possibile recuperare il sostegno americano?
"Credo che ci sia sempre qualcosa da fare per cercare di mantenere l’alleanza con gli Stati Uniti, perché perderla sarebbe la fine, per l’Ucraina. Spero che riusciremo a continuare a cooperare con Washington, che troveremo una soluzione. Forse i leader europei potrebbero aiutare: il Primo Ministro Starmer, la vostra Premier Meloni, il Presidente Macron… Tutti hanno buoni rapporti con l’Ucraina e con Zelensky e, chi più chi meno, con Trump. Potrebbero mediare per ricostruire il dialogo, perché per noi è essenziale".
Pensa che fosse tutto organizzato? Che l’amministrazione americana abbia teso una trappola per Zelensky, per umiliarlo e costringerlo a cedere su tutto? Non solo sull’accordo minerario ma anche sulle richieste russe?
"Non so se sia stato un agguato, ma non sono un cittadino americano e non voglio sollevare la questione. Non ho domande per Trump e Vance. Ne ho molte per Zelensky, però. Perché sono ucraino. Il punto è questo: il nostro Paese è nel pieno di una crisi. Anzi, non è solo una crisi. È una situazione drammatica. Gli Stati Uniti sono in una condizione completamente diversa. I rapporti di forza sono sbilanciati dalla loro parte in modo incommensurabile. Motivo per cui perdere il sostegno americano sarebbe per noi inaccettabile. Il nostro presidente doveva avere in testa sopratutto questo obiettivo. Per noi la litigata nello Studio ovale è stato un fallimento di proporzioni enormi. Speriamo solo di potere recuperare".
Le sue critiche sono comprensibili. L’obiettivo di avvicinare gli Usa di Trump all’Ucraina è fallito. Ma che doveva fare Zelensky? Tra l’altro, Trump e Vance hanno ripetuto pari pari concetti e parole della propaganda del Cremlino. Come poteva non replicare?
"Non si è assicurato quello di cui l’Ucraina ha una necessità esistenziale: il sostegno Usa. Quello solo contava. Per quanto riguarda la propaganda: la Russia ha investito enormi somme di denaro e grandi sforzi in questo fronte. Per anni. E ha ottenuto dei risultati, senza dubbio. E questi risultati si sono visti anche durante il disastro dello Studio ovale. Una cosa è certo: la guerra ibrida, la guerra della propaganda, Putin l’ha già vinta".