Il Covid non è finito: il monito dell’Oms dopo l’esplosione di casi in Cina

"Il Covid-19 non è finito". A mettere in guardia con un Twitter, a seguito delle preoccupazioni per l'aumento dei contagi in Cina, è Hans Kluge, direttore regionale dell'Organizzazione Mondiale delle Salute.
"I Paesi della Regione europea dell'Oms dovrebbero mantenere le capacità di test e sorveglianza, inclusa la capacità di rilevare nuove varianti, assicurarsi che gli aventi diritto siano completamente vaccinati e potenziare misure per ridurre la diffusione, specialmente nei confronti dei più vulnerabili" evidenzia l'esperto, nei giorni in cui impazza il dibattito sull'eventuale minaccia rappresentata dalla Cina alle prese con un'esplosione di nuovi casi Covid, e sulla necessità di attivare misure di screening come i tamponi obbligatori disposti dall'Italia per i viaggiatori in arrivo dal gigante asiatico.
I Paesi della regione europea per Kluge "dovrebbero mantenere le capacità di test e sorveglianza, inclusa la capacità di rilevare nuove varianti – elenca in una serie di tweet – assicurarsi che chi ne ha diritto sia completamente vaccinato, evidenziare misure per ridurre la diffusione" del contagio, "soprattutto tra i più vulnerabili".
Le sfide globali come Covid, sottolinea Kluge, "richiedono una collaborazione globale che porti a soluzioni globali. Tutti i Paesi devono condividere informazioni cruciali su Covid, incluso il sequenziamento genomico delle varianti e dei sottolignaggi del virus", esorta il direttore di Oms Europa, convinto che "la trasparenza genera fiducia".
"Vivere con Covid – aggiunge – è la nostra realtà globale a lungo termine. Il virus continuerà a cambiare con nuove varianti possibili. Possiamo salvaguardare noi stessi e coloro che ci circondano attraverso misure di igiene personale e di protezione ragionevoli, inclusa la vaccinazione, in particolare per i vulnerabili. I vaccini rimangono la migliore protezione contro le malattie gravi".