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Il Consiglio dei ministri non raggiunge l’accordo, Italia a mani vuote dalla Commissione Europea

Crisi di governo in vista dopo il fallimento del Consiglio dei Ministri di lunedì dove Lega e Pdl non hanno trovato un accordo su pensioni e decreto sviluppo. L’ultimatum di Bruxelles all’Italia scade domani, ma il nuovo CDM è stato cancellato.
A cura di Alessio Viscardi
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Il consiglio dei Ministri non raggiunge l'accordo, Italia a mani nude in Europa

Nulla di fatto nel Consiglio dei Ministri di lunedì, convocato d’urgenza dal premier italiano Silvio Berlusconi per dare una risposta all’ultimatum della Commissione Europea che aveva chiesto misure concrete entro tre giorni per uscire dalla crisi. Domani sera scadrà il tempo utile per formulare il piano strategico ordinato da Bruxelles nel corso della discussa conferenza stampa Merkel – Sarkozy, durante la quale i leader avevano riso a una domanda sul presidente Berlusconi. Il CDM previsto per domani, però, è stato cancellato. Il presidente del Consiglio – lo riportano ambienti vicini alla maggioranza – intende arrivare mercoledì prossimo in Commissione Europea senza un pacchetto di inziative concrete, ma soltanto con un calendario “frutto di un accordo politico”. Lo stallo è dovuto alle frizioni tra Pdl e Lega Nord su due temi fondamentali come il decreto sviluppo e l’intervento sulle pensioni.

Il comunicato diramato oggi da Palazzo Chigi rendeva noto che il CDM di lunedì si è riunito alle 19:10 sotto la presidenza di Silvio Berlusconi. Presente il sottosegretario Gianni Letta. Berlusconi avrebbe svolto una relazione sul Consiglio europeo di domenica e di una serie di misure da intraprendere prima del vertice previsto per mercoledì. È giunta la nomina di Ignazio Visco come Governatore della Banca d’Italia al posto di Mario Draghi, partito per la BCE.

Il CDM non ha discusso del decreto sviluppo, ma in compenso si è dedicato all’approvazione di alcuni decreti sulla “commercializzazione delle carni da pollame”, l’esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose e la classificazione di sostanze e miscele. Sarebbe anche stato approvato il primo decreto legislativo correttivo previsto dalla legge sul federalismo fiscale.

Fonti dell’Ansa riferiscono che Berlusconi ha parlato chiaramente di “clima ostile all’Italia” all’interno della Commissione Europea. “L'assunto che la crisi sia determinata da me o dall'Italia è assurdo perché le cose non stanno così” si sarebbe difeso il Cavaliere. Le misure chieste dall’Europa sono la riforma delle pensioni, liberalizzazioni e privatizzazioni.

Anche in CDM, il presidente Berlusconi avrebbe attaccato l’Opposizione che si accontenterebbe di criticare mentre alla maggioranza toccano “scelte storiche” che non faranno prendere voti alle prossime elezioni. Il sottosegretario Letta aveva spinto per mettere “nero su bianco” le misure chieste dall’Europa, in modo che il presidente del Consiglio potesse recarsi a Bruxelles con qualcosa di concreto da mettere sul tavolo.

Secondo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, la possibilità di varare misure all’altezza entro mercoledì era da escludere. Infatti, nessuna misura è stata presa e il presidente del Consiglio si presenterà davanti alla Merkel e Sarkozy a mani vuote. Soprattutto per l’opposizione di Umberto Bossi e della Lega alla riforma delle pensioni.

Commenti a caldo sul fallimento del Consiglio dei ministri sono quelli di Benedetto Della Vedova (FLI) – che ha chiosato: “Il nulla di fatto del Consiglio dei Ministri sulle misure da presentare mercoledì a Bruxelles è una ammissione di impotenza” – e del leader Idv, Antonio Di Pietro: “Oggi si è riunito per l'ennesima volta il Consiglio dei ministri e sono finiti a tarallucci e vino”.

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