Il consiglio d’Europa boccia la maternità surrogata. Decisivi i voti contrari dell’Italia
Il Consiglio d'Europa ha bocciato il primo rapporto dell'assemblea parlamentare sulla maternità surrogata, la raccomandazione della ginecologa belga dei Verdi Petra De Sutter "Diritti umani e problemi etici legati alla surrogacy" che conteneva timide aperture a una regolamentazione della gestazione per altri. Per essere approvato, il documento avrebbe dovuto ottenere il sostegno dei due terzi dell'assemblea, mentre ha raccolto 83 no, 77 sì e 7 astenuti. La relazione – la cui prima stesura risale al 2015 e che era già stata bocciata lo scorso 15 marzo e il 21 settembre dalla commissione Affari sociali del Consiglio d'Europa – mirava a introdurre delle linee guida per proteggere i diritti dei bambini nati mediante maternità surrogata.
Si chiedeva, in sostanza, di rimettere al Comitato dei Ministri due proposte: stilare delle linee comuni europee per proteggere i figli nati con la pratica della gpa; e di collaborare con la Conferenza dell'Aja sul diritto privato internazionale (HCCH) per tutte le questioni inerenti lo status anche legale dei bambini.
La maggioranza della delegazione italiana ha votato contro il documento: tutti i membri del Movimento 5 Stelle, due parlamentari di Forza Italia, Eleonora Cimbro del Partito democratico, Santerini di Democrazia solidale-Centro Democratico e la senatrice Gambaro del gruppo misto. Gli unici tre italiani a sostenere la relazione di De Sutter sono stati Nicoletti e Rigoni del Pd, Giro di Forza Italia e Kronbichler di Sinistra italiana. Le delegazioni di Germania e Gran Bretagna si sono divise sul voto, mentre assenso è arrivato da Belgio, Cipro, Olanda, Portogallo e Repubblica Ceca.
"Il voto della delegazione italiana è stato decisivo in commissione e in plenaria per respingere definitivamente sia il rapporto che le raccomandazioni di Petra De Sutter sulla gpa", ha commentato la deputata Cimbro, la cui soddisfazione è condivisa anche da Livia Turco (Pd), che si è detta "felice che il Consiglio d'Europa abbia bocciato la regolamentazione della maternità surrogata o ‘utero in affitto', pratica che considero abominevole che lede la dignità della donna e riduce la relazione madre-figlio, che si costruisce durante la gravidanza, a puro fatto biologico". Secondo l'ex ministro "in nome di una non meglio specificata idea di libertà con la maternità surrogata si legittima una bieca forma di sfruttamento delle donne più povere. Mi auguro dunque che la bocciatura del Consiglio d'Europa incentivi il dibattito perché cresca il rifiuto culturale di questa pratica". Per Tiziana Cipriani del Movimento 5 stelle, "la maternità surrogata è un reato universale. In passato ho presentato personalmente degli emendamenti per bloccarla, la mia posizione è più estrema rispetto anche ai colleghi del Movimento. Abbiamo votato ‘no' compatti contro la legittimazione di bambini nati con un codice a barre".
Tra coloro nella delegazione italiana che hanno votato ‘sì' alla relazione c'è il senatore Pd Sergio Lo Giudice, che è diventato padre grazie alla gestazione per altri. Prima della riunione dell'assemblea, il senatore aveva inviato il Parito democratico a non votare contro il documento De Sutter "in nome di una condanna senza sfumature della gestazione per altri, unendo il loro voto a quello delle destre europee e a paesi come l'Ucraina che prosperano sull'assenza di regole a tutela delle donne coinvolte", poiché il Pd "ha raggiunto con fatica una posizione comune, espressa nell'approvazione alla Camera della mozione Rosato ed altri il 5 maggio scorso. In quel testo si dà conto dell'esistenza di pratiche di gestazione per altri fondate su criteri etici e di salvaguardia della libertà di tutti i soggetti coinvolti, si apre ad una riflessione sui diversi modelli di regolamentazione e si ribadisce che la piena tutela dei diritti dei bambini non deve essere subordinata a nessun'altra valutazione. Sono gli stessi criteri a cui è improntata la relazione De Sutter". Una direzione diversa del Pd, secondo Lo Giudice, sarebbe stata "incomprensibile" e avrebbe fatto "carta straccia di una sintesi faticosamente raggiunta".
Secondo Filomena Gallo, segrataria dell'Associazione Luca Coscioni che ha recentemente presentato una proposta di legge per regolamentare la gpa, "chi esulta per la bocciatura forse non si rende conto che questa decisione va a vantaggio dei fenomeni di sfruttamento". Per combatterli "bisogna garantire la libertà di fare figli anche ricorrendo a tecniche riproduttive che la scienza offre in sicurezza. Proibire alle donne di scegliere una gravidanza per altri significa spingere le coppie ad agire nella clandestinità. Sono i divieti ad alimentare le illegalità, mentre le buone leggi possono evitare gli abusi".