Il complotto di Trump per truccare le elezioni presidenziali americane: falsi elettori in 7 Stati
Falsi elettori in 7 Stati per poter ribaltare il voto delle ultime elezioni presidenziali Usa, quando Donald Trump fu sconfitto da Joe Biden. È quello che avrebbero architettato i funzionari della campagna dell'ex presidente americano, guidati dal suo allora avvocato Rudy Giuliani, nel dicembre del 2020 presentando "elettori illegittimi" nei 7 Stati persi dal tycoon, con tanto di falsi certificati che alla fine furono mandati anche agli Archivi nazionali, con lo scopo di ribaltare l’esito del voto quando il Congresso si è riunito il 6 gennaio 2021. L'indiscrezione arriva direttamente dalla Cnn che cita "almeno tre fonti con conoscenza diretta dello schema".
Tra questi, ci sarebbe, secondo l'emittente a stelle e strisce, anche Meshawn Maddock, co-presidente del partito repubblicano in Michigan e tra i 16 falsi elettori di quello Stato. Addirittura, Maddock si sarebbe vantato ultimamente in un evento pubblico organizzato dal partito repubblicano locale che "la campagna di Trump ha diretto l'intera operazione. Questo ci hanno chiesto di fare", secondo una registrazione ottenuta dalla Cnn e risalente alla scorsa settimana. Il piano interessò Pennsylvania, Georgia, Michigan, Arizona, Wisconsin, Nevada e New Mexico.
Dopo che Trump non è riuscito a impedire ai cosiddetti Battleground States di certificare la vittoria di Biden, i funzionari della campagna dell'ex presidente, guidati da Giuliani, avrebbero lanciato "lo sforzo parallelo per interrompere e cambiare il processo del Collegio elettorale", riporta l'emittente. Trump sperava che i legislatori repubblicani dei sette stati in bilico avrebbero sostituito gli autentici elettori di Biden con membri del partito repubblicano e che l'allora vicepresidente Mike Pence avrebbe fatto sedere quegli elettori durante la sessione congiunta del Congresso il 6 gennaio impegnato a certificare il conteggio dei voti per le elezioni presidenziali del 3 novembre. Bob Costello, avvocato di Giuliani, e Liz Harrington, portavoce di Trump, non hanno rilasciato commenti.