“Il complotto dell’Iran per uccidere Donald Trump”: arrestato il cittadino pakistano Asif Merchant
Il Dipartimento di Giustizia USA ha arrestato Asif Merchant, 46enne di origine pakistana, con l’accusa di aver stretto legami con il governo iraniano per "assassinare funzionari di governo Usa e rubare informazioni sul suolo americano" incluso l'ex presidente Donald Trump. A riferirlo è il quotidiano Politico, che precisa come il sospettato sia stato fermato in realtà già diverse settimane fa, il 12 luglio a New York mentre si preparava a lasciare gli Stati Uniti.
Secondo funzionari anonimi citati dal giornale americano, Merchant non avrebbe alcun legame con l'attentato dello scorso 13 luglio, quando durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, il candidato repubblicano alla Casa Bianca è scampato alla morte per pochi centimetri.
Quel che è certo, secondo gli inquirenti, è che l’uomo prima di arrivare negli USA era stato per un paio di settimane in Iran. Quindi, dal suo Paese, il Pakistan, era arrivato ad aprile a New York negli Usa per organizzare gli omicidi e ingaggiare dei sicari – pagandoli cinquemila dollari in anticipo – con l'obiettivo di compiere l'attentato tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Pare fosse alla ricerca anche di una donna per “fare ricognizioni” e altre 25 persone che fingessero “una protesta come distrazione dopo l’attentato”. Il 46enne avrebbe voluto anche sottrarre dei file dai computer di funzionari Usa, ma è stato tradito da un presunto confidente a cui si è rivolto per trovare le reclute.
Secondo una fonte anonima di polizia citata da Politico, ci sarebbero diverse intercettazioni nelle quali Merchant fa esplicitamente il nome di Trump come possibile bersaglio. Nei documenti ufficiali sono riportate le dichiarazioni del 46enne, che sostiene di voler colpire i politici USA perché “stanno danneggiando il Pakistan e il mondo musulmano”. Si legge anche che al “lavoro” ne sarebbero poi seguiti altri.
L’Fbi il suo modo di operare è coerente con le azioni di qualcuno che "complotta per conto di una potenza straniera", e cioè l’Iran.