Il Cile volta pagina, Gabriel Boric presidente: “Sconfitto fascismo e Pinochet per la seconda volta”
Il Cile volta pagina e proclama nuovo presidente il leader della sinistra radicale Gabriel Boric che diventa così il più giovane capo dello stato nella storia del Paese sudamericano. A 35 anni Boric ha sconfitto il suo rivale della destra conservatrice José Antonio Kast conquistando al ballottaggio oltre il 55% dei voti dei cileni. Un vantaggio schiacciante di oltre undici punti percentuali che pochi si aspettavano alla vigilia e che ha creato grande entusiasmo nella sinistra cilena. Il sindaco comunista del distretto di Recoleta a Santiago del Cile, e rivale di Boric nelle primarie di partito, ha dichiarato che con "questa vittoria consideriamo chiuso il capitolo della dittatura" di Augusto Pinochet. Parole non a caso visto che Kast non ha mai nascosto le sue simpatie per il dittatore elogiando le sue politiche in più occasioni.
Parole che alla fine lo hanno penalizzato visto che il rappresentante della destra conservatrice del "Frente Social Cristiano" era in testa al primo turno delle elezioni presidenziali. Probabilmente le sue affermazioni hanno spaventato la classe media e hanno sicuramente ricompattato la sinistra attorno a Boric. L’ex leader delle proteste studentesche Boric, del resto aveva già sconfitto il centro sinistra al primo turno e al ballottaggio è riuscito a raccogliere l’appoggio degli ex presidenti Ricardo Lagos e Michelle Bachelet. Candidato della coalizione della sinistra radicale "Apruebo Dignidad", Boric ha raccolto attorno a sé non solo la sinistra radicale ma anche gli intellettuali e parte della classe media riuscendo così a superare nettamente Kast. Un dato ancora più schiacciante se si pensa che l’affluenza delle elezioni presidenziali in Cile è stata da record con una percentuale di votanti di oltre il 50 per cento vale a dire oltre otto milioni di voti.
Alla notizia della vittoria di Boric i suoi sostenitori sono scesi in strada per festeggiare nelle strade della capitale, Santiago, con canti e cori. Rivolgendosi a loro nel suo primo discorso dopo la vittoria, il neo presidente ha dichiarato: “Oggi la speranza ha vinto sulla paura. Noi saremo il governo della strada”. "Per nessun motivo potremo mai avere un presidente che dichiari di nuovo guerra al suo popolo" ha proseguito Boric, ribadendo che i punti cardine saranno: "Giustizia e verità, non impunità".