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Il Cile va a sinistra. Vince Michelle Bachelet: sì a diritti gay e scuola pubblica

La candidata di socialisti, comunisti e movimenti sociali aveva governato dal 2006 al 2010, poi si era occupata dei diritti delle donne all’Onu. Ha vinto le elezioni con il 62,18% delle preferenze.
A cura di D. F.
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Il Cile svolta a sinistra. Dopo aver guidato il paese dal 2006 al 2010, Michelle Bachelet – rispettando tutti i pronostici – trionfa al secondo turno delle elezioni presidenziali con il 62,18% delle preferenze. La sfidante Evelyn Matthei – rappresentante della coalizione di centrodestra, si è fermata al 37,76%. Michelle Bachelet, 62 anni, ha ricoperto negli ultimi anni una carica alle Nazioni Unite per la tutele dei diritti delle donne. E'n rientrata in Cile all'inizio del 2013 e si è adoperata per ricostruire una coalizione di sinistra, includendo oltre ai socialisti anche comunisti e movimenti sociali e rafforzando il dialogo con gli studenti che, recentemente, si sono mobilitati spesso contro il sistema di istruzione privato, eredità della dittatura di Pinochet. La candidata ha promesso una svolta decisa a favore di un sistema pubblico. Per farlo ha annunciato che aumenterà le tasse agli imprenditori, finanziando così le costose rette degli studenti meno abbienti.

Ma Michelle Bachelet ha promesso anche di aprire ai diritti alle coppie gay e all'aborto in caso di stupro, anche se il punto centrale del suo programma è un cambiamento della Costituzione, ereditata dalla dittatura militare di Pinochet. La presidente ha i numeri per riuscirci, avendo la maggioranza in entrambe le camere del parlamento cileno.

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