Il ciclone Chido devasta Mayotte, si temono centinaia di morti: “Come se fosse esplosa la bomba atomica”
Il ciclone Chido avrebbe provocato almeno 14 morti accertati e tantissimi danni nell'arcipelago francese di Mayotte, nell'Oceano Indiano. Lo riporta BfmTv, citando fonti di sicurezza. Si teme però che le vittime possano essere centinaia se non addirittura migliaia. Durante il passaggio del ciclone, Meteo-France ha rilevato raffiche di vento fino a 226 km/h. Nella mattinata di ieri, domenica 15 dicembre, Chido ha colpito il Mozambico con forti venti e piogge.
Interi quartieri rasi al suolo dal ciclone
Particolarmente provata dal ciclone anche Mayotte che ha una popolazione di poco più di 300mila abitanti distribuiti su due isole principali a circa 800 chilometri dalla costa orientale dell'Africa. Si tratta dell'isola più povera della Francia e del territorio più povero nell'Unione Europea: in alcune sue zone, interi quartieri sono stati rasi al suolo mentre i residenti locali hanno fatto sapere che molti alberi sono stati sradicati e le barche sono state rovesciate o affondate.
Il Ministero degli Interni francese ha dichiarato che 1.600 agenti di polizia e gendarmeria sono stati inviati per aiutare la popolazione a prevenire potenziali saccheggi da parte di sciacalli. Circa 110 soccorritori e vigili del fuoco sono stati inviati a Mayotte e un ulteriore rinforzo di 140 persone era atteso per la serata di ieri.
Chido ha continuato la sua corsa verso est, toccando il Mozambico dove i funzionari hanno avvertito che 2,5 milioni di persone potrebbero essere colpite dall'emergenza. Anche Malawi e Zimbabwe si preparano all'impatto: entrambi i Paesi potrebbero evacuare la popolazione nelle zone più basse. In Mozambico moltissime case, scuole e strutture sanitarie sono state parzialmente o completamente rase al suolo. L'Unicef ha fatto sapere di essere all'opera per fare quanto più possibile per i civili.
Le testimonianze dei sopravvissuti
L'entità dei danni causati a Mayotte dalla tempesta è spaventosa, con strade e reti di comunicazione distrutte. Scoprire il vero numero delle vittime è impossibile a causa del quantitativo di baracche sul suolo dell'arcipelago francese. Due terzi del territorio sono attualmente irraggiungibili.
"I villaggi sono stati tagliati fuori dalle comunicazioni – spiegano le autorità – ma non dobbiamo confonderli con le baraccopoli dove vivevano centinaia di migranti clandestini. È probabile che lì non vi siano sopravvissuti". Molti migranti irregolari avevano scelto di non lasciare le baraccopoli prima del ciclone per paura di essere arrestati dalla polizia.
"Non abbiamo elettricità e acqua – spiega una residente di Mamoudzou, capitale di Mayotte – siamo anche al buio da tre giorni. Non abbiamo ancora visto soccorritori. Mayotte è distrutta e anche noi lo siamo. Abbiamo perso tutto, non è rimasto nulla. Come se una bomba atomica fosse caduta su Mayotte".