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Funerali Papa Francesco

Il cardinale Muller: “Con Papa Francesco si chiude un’era, in alcuni momenti è stato ambiguo”

Il giudizio del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Muller sul pontificato di Bergoglio, il Pontefice che lo aveva nominato cardinale nel 2014: “In alcuni momenti è stato un po’ ambiguo”. Criticando alcune aperture su gay e donne, Muller ha precisato: “Ognuno ha i suoi carismi e le sue capacità e penso che papa Francesco li avesse più nella dimensione sociale”.
A cura di Antonio Palma
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Papa Francesco e il cardinale Muller alle spalle
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Con la morte di Papa Francesco, “si è chiuso un capitolo nella storia della Chiesa” caratterizzato anche da “ambiguità” su temi importanti come matrimonio e coppie gay. È il giudizio del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller sul pontificato di Bergoglio, il Pontefice che lo aveva nominato cardinale nel 2014. Il prelato, apprezzato teologo molto vicino a Papa Ratzinger e considerato esponente dell’ala conservatrice del collegio cardinalizio che deciderà il successore di Francesco, dopo i funerali di sabato,  ha un’idea precisa anche sul futuro pontefice che “non deve essere successore del predecessore ma successore di Pietro”.

Muller: "Papa Francesco un po' ambiguo su certi temi, con Benedetto XVI chiarezza teologica"

“È unanime l’apprezzamento per l’impegno di Francesco con i migranti, i poveri e per superare le divisioni tra il centro e la periferia. Dall’altra parte, però, in alcuni momenti è stato un po’ ambiguo, ad esempio quando ha parlato di resurrezione” ha spiegato Müller in un’intervista a Repubblica. Il cardinale ha criticato anche le aperture sulle coppie gay perché “non si deve relativizzare la dottrina cattolica del matrimonio”, così come critiche vanno alle assemblee convocate dal Papa, alla nomina di una donna prefetta di un dicastero e gli accordi con la Cina.

Il cardinale Gerhard Ludwig Müller
Il cardinale Gerhard Ludwig Müller

“I vescovi hanno una autorità che non si può confondere con la possibilità di tutti i battezzati di parlare. La gente dice adesso il Papa cambia la Chiesa da autocrazia a democrazia. Ma la premessa sbagliata è confondere la Chiesa con un’organizzazione politica, come il World economic forum o l’Onu” ha sottolineato Muller. Per quanto riguarda la guida dei Dicasteri vaticani, "io penso che quando di tratta di uffici amministrativi come il Governatorato non c’è problema che venga gestito dai laici, ma la curia romana è un ente ecclesiastico". Sulla politica estera di Bergoglio, infine, pur ammettendo che anche nei rapporti con i potenti come la Cina “Si deve fare un compromesso” per il cardinale tedesco però “non possiamo tradire i principi della nostra fede, non possiamo accettare che i comunisti atei nominino i vescovi”.

“Con Papa Benedetto abbiamo avuto la chiarezza teologica perfetta, ma ognuno ha i suoi carismi e le sue capacità e penso che Papa Francesco li avesse più nella dimensione sociale” ha proseguito il cardinale tedesco, concludendo: “Tutti devono ricordarsi che siamo corpo mistico di Cristo e non una organizzazione internazionale umanitaria e sociale”.

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