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Ahmadinejad: “Il capo degli 007 iraniani che dovevano spiare Israele era in realtà un agente del Mossad”

La notizia, che conferma l’abilità dei servizi d’intelligence israeliani, è stata diffusa dall’ex presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, in carica fino al 2013.
A cura di Davide Falcioni
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Mahmud Ahmadinejad, ex presidente iraniano
Mahmud Ahmadinejad, ex presidente iraniano

L'unità speciale dei servizi segreti iraniani istituita per spiare Israele era stata a sua volta infiltrata dal Mossad, l'agenzia d'intelligence dello stato ebraico specializzata dello spionaggio estero. Non solo: il capo stesso del gruppo di agenti di Teheran e ben venti suoi sottoposti lavoravano in realtà per il governo di Tel Aviv. La notizia, che conferma l'abilità dei servizi d'intelligence israeliani, è stata diffusa dall’ex presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, in carica fino al 2013.

In un’intervista rilasciata ieri al canale turco della Cnn, l’ex numero due della Repubblica islamica ha raccontato di aver appreso nel 2021 con assoluta certezza che il responsabile iraniano delle operazioni di intelligence di Israele lavorava in realtà per il nemico, cioè proprio Tel Aviv, insieme ad almeno altri 20 agenti. Secondo quanto riferito dall’ex presidente, questi funzionari – apparentemente fedeli a Teheran – sarebbero stati responsabili di un numero significativo di operazioni di intelligence all’interno dell’Iran, tra le quali il furto nel 2018 di documenti relativi al programma nucleare che vennero poi consegnati al primo ministro Benjamin Netanyahu. Non solo, gli infiltrati avrebbero avuto un ruolo anche nell’eliminazione di diversi scienziati nucleari iraniani tra il 2012 e il 2020, rallentando di molto i progressi di Teheran in quel campo

Mahmud Ahmadinejad ha poi aggiunto che – dopo essere stato scoperto – il capo dell'unità di controspionaggio iraniana che faceva il doppio gioco è riuscito a fuggire dal paese e ora vive in Israele; la stessa cosa è avvenuta ai suoi venti sottoposti.

La permeabilità dei servizi di sicurezza iraniani agli agenti stranieri è cosa nota e altri dirigenti iraniani in passato hanno commentato la penetrazione del Mossad nel Paese. Come rivela il Times Of Israel, ad esempio, un ex ministro iraniano che ha lavorato come consigliere dell'ex presidente Hassan Rouhani ha affermato nel 2022 che gli alti funzionari di Teheran dovrebbero temere per le loro vite a causa delle "infiltrazioni" del Mossad.

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