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Il candidato Usa pro armi: “Se ebrei armati, non ci sarebbe stato l’Olocausto”

La frase del Candidato repubblicano Ben Carson a sostegno della diffusione delle armi in Usa.
A cura di Antonio Palma
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"Se gli ebrei avessero potuto avere delle armi durante il regime nazista non ci sarebbe stato l'Olocausto o almeno lo sterminio degli ebrei sarebbe stato di proporzioni molto più ridotte". È la discutibile tesi sostenuta da Ben Carson, uno degli aspiranti candidati alla nomination repubblicana per le presidenziali statunitensi e noto sostenitore della diffusione delle armi negli Usa. Il candidato repubblicano era stato intervistato dalla Cnn proprio a proposito della diffusione incontrollata di armi negli Stati Uniti, una questione diventata oggetto di discussione principale in queste settimane nel Paese a seguito dei continui casi di sparatorie e morti ad opera di singole persone. Carson ha ribadito uno dei temi cari ai sostenitori delle armi e cioè che più persone armate rendono più sicuro un luogo perché possono difendersi e funzionano da deterrente per chi attacca.

Il candidato però è andato oltre lanciandosi nel discutibile paragone con il periodo nazista. Quando il giornalista ha chiesto "Ci faccia capire, pensa che se all'epoca non vi fossero state leggi sul controllo delle armi in Europa, sei milioni di ebrei non sarebbero stati massacrati?", Carson ha spiegato: "Ritengo che la probabilità che Hitler potesse realizzare i suoi obiettivi si sarebbe fortemente ridotta se la gente fosse stata armata". "Ma i nazisti avevano una potente macchina militare", ha obiettato il giornalista. "Me ne rendo conto è per questa ragione che la dittatura ha prima requisito le armi" ha risposto il neurochirurgo afroamericano.

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