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Il Canada verso la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo

La proposta di legge è stata presentata dal premier canadese Justin Trudeau. Intoppi permettendo, la cannabis per uso ricreativo potrebbe diventare legale dal primo luglio 2018.
A cura di Charlotte Matteini
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Dal prossimo anno in Canada potrebbe diventare legale fumare cannabis a scopo ricreativo. La proposta di legge è stata presentata qualche giorno fa dal premier canadese Justin Trudeau e, qualora venisse approvata, consentirà a qualsiasi persona maggiorenne di possedere fino a 30 grammi di marijuana a scopo ricreativo. L'utilizzo terapeutico, invece, in Canada, è già legale da oltre 15 anni. Al momento, nel mondo, solo l'Uruguay ha varato una legge simile. Secondo quanto si apprende, la proposta di legge prevede la legalizzazione a livello federale, ma lascerà comunque la possibilità di gestire e normare il processo di vendita e di decidere limitazioni di età a ciascuna provincia del territorio. Di pari passo, la legalizzazione della cannabis porterà a un inasprimento delle pene per chi verrà sorpreso a vendere marijuana ai minorenni.

Sarà dunque possibile, per le persone maggiorenni, qualora la proposta venisse approvata, detenere e coltivare fino a quattro piante di marijuana in casa per uso domestico, mentre per i minorenni sarà previsto un margine di tolleranza: nel caso dovessero essere trovati in possesso di modiche quantità di marijuana non saranno incriminati, mentre chi verrà sorpreso a cedere cannabis ai minori rischierà fino a 14 anni di carcere. Il testo di legge è suddiviso in due diverse parti: la prima regola l'utilizzo ricreativo, la vendita e la coltivazione della cannabis, mentre la seconda è dedicata all'inasprimento delle pene per chi dovesse essere colto alla guida di un mezzo a motore sotto effetto di sostanze stupefacenti. Al momento, invece, per quanto riguarda la tassazione per il nuovo mercato, non è stato ancora previsto nulla di concreto. Dopo la presentazione della proposta di legge, ora la palla passa nelle mani del parlamento, che dovrà discuterla prima alla Camera e poi al Senato. Intoppi permettendo, la legge potrebbe entrare ufficialmente in vigore nell'estate del 2018.

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