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Il Buthan riapre per la prima volta dopo la pandemia, ma i turisti dovranno pagare più tasse

Il Bhutan riaprirà le sue porte ai turisti dopo lo stop imposto dall’esplosione della pandemia nel 2020. Il piccolo regno dell’Himalaya orientale chiederà però ai turisti di pagare una tassa di 200 dollari al giorno per aiutare lo sviluppo sostenibile del Paese. “Vogliamo mantenere basse le emissioni di Co2”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il Bhutan, piccolo regno buddista dell'Himalaya orientale celebre per i suoi monasteri, le fortezze e gli spettacolari panorami, riaprirà le sue porte ai turisti per la prima volta dall'inizio della pandemia. Il via alla stagione del turismo è previsto per il mese di settembre dopo l'arresto imposto dall'esplosione del Covid nel 2020.

Incuneato tra Cina e India, il piccolo regno vive principalmente dei proventi del turismo. Con l'interruzione del business, moltissimi civili sono stati spinti verso la povertà.

Per poter tornare a fotografare le bellezze del luogo, però, i turisti dovranno pagare di più. Ai visitatori è infatti chiesta una tassa di 200 dollari al giorno per aiutare lo sviluppo sostenibile del territorio. Secondo le autorità, la nuova tassa servirebbe a tamponare l'impatto delle emissioni di C02 causate dal turismo.

"Il Covid-19 ci ha permesso di ripristinare l'equilibrio della nostra natura e di ragionare su come sviluppare il settore del turismo in maniera sostenibile – ha spiegato Tandi Dorji, ministro degli Esteri e presidente del TCB, il Tourism Council of Bhutan – vogliamo continuare a mantenere basse le emissioni per garantire la conservazione di flora e fauna".

Il Paese ha quindi rivisto gli standard per alberghi, guide turistiche e autisti. Il settore impiega 50.000 persone nel piccolo regno e ha portato nelle casse del Bhutan circa 84 milioni di dollari nei tre anni prima dello scoppio della pandemia.

Secondo le autorità, le tasse potrebbero "scoraggiare" una buona fetta di visitatori, ma garantiranno la conservazione degli habitat naturali. Resterà invece invariato il numero di prenotazioni da parte dei turisti più abbienti.

"È una selezione che abbiamo dovuto fare per garantire la salute del nostro Paese – ha spiegato alla Cnn Sangay Phuntso, gestore della compagnia di viaggi Always Bhutan Travel -. Nonostante l'aumento dei prezzi, non vediamo l'ora di accogliere tutti coloro che vorranno e potranno pagare per visitare il Bhutan. Siamo entusiasti".

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