Il blackout che uccide in Spagna: famiglia di 3 persone morta per intossicazione da monossido

Il drammatico blackout che ieri ha paralizzato gran parte della Spagna potrebbe avere conseguenze ancora più gravi di quelle inizialmente ipotizzate: si contano infatti almeno cinque vittime indirette legate all’interruzione massiva dell’energia elettrica (che ha coinvolto anche il Portogallo e il sud della Francia). Una tragedia nella tragedia che scuote il Paese e apre interrogativi inquietanti sulla gestione dell’emergenza.
Il caso più grave arriva dalla Galizia, nel nord del Paese, dove tre membri della stessa famiglia sono stati trovati morti nella loro abitazione nella località di Taboadella, a pochi chilometri da Ourense. Si tratta di una coppia di anziani, F.D.R., di 81 anni, e la moglie A.F.M., di 77 anni, e del loro figlio, J.F.D.F., di 56 anni. Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla Guardia Civil, i tre sarebbero deceduti nella notte a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio, generato da un impianto elettrico d’emergenza utilizzato per far funzionare un respiratore vitale di cui uno dei coniugi aveva urgente necessità.
La famiglia, in assenza di corrente elettrica a causa del blackout nazionale, aveva acceso un gruppo elettrogeno per alimentare il dispositivo medico. Ma qualcosa è andato storto. Il generatore avrebbe sprigionato gas tossici in quantità letale, saturando gli ambienti della villetta. A lanciare l’allarme, una dipendente del servizio di assistenza domiciliare comunale, che ha trovato i tre corpi privi di vita al suo arrivo. I vigili del fuoco, insieme agli agenti e ai medici legali dell'Istituto forense della Galizia, sono intervenuti per i rilievi del caso. Le salme saranno sottoposte ad autopsia per accertare le esatte cause del decesso.
Ma non è tutto. A Madrid, nel popolare quartiere di Carabanchel, una donna ha perso la vita in un incendio divampato nella sua abitazione. Anche in questo caso, la tragedia sarebbe collegata anche in questo caso al blackout: secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, il rogo potrebbe essere stato causato da una candela lasciata accesa per illuminare l’abitazione rimasta al buio. Quando i soccorsi sono arrivati, per la donna non c’era già più nulla da fare. La polizia ha avviato un'indagine per chiarire con precisione la dinamica dei fatti.
La quinta vittima del maxi blackout che ha paralizzato la Spagna è una donna di 46 anni residente ad Alzira, nella provincia di Valencia. Affetta da una grave patologia polmonare, viveva collegata a un respiratore per l’ossigeno, indispensabile per mantenerla in vita. Quando, alle 12:33, la rete elettrica è collassata improvvisamente in gran parte del Paese, il macchinario ha smesso di funzionare, lasciandola senza l’assistenza vitale di cui aveva bisogno.
Il bilancio di questo blackout si fa dunque ancora più pesante. Mentre il Paese si interroga sulle responsabilità e sulle misure di sicurezza adottate – o mancate – nelle ore dell’emergenza, cresce la tensione e l’indignazione per una catena di eventi che poteva forse essere evitata. Le vittime indirette della mancanza di energia non sono solo infatti solo numeri: ma anche volti, storie e vite spezzate dall’impossibilità di fronteggiare una crisi improvvisa.