Igor il russo: “Ho ucciso tre persone in Spagna perché me l’ha ordinato Dio”
Norbert Feher, il criminale serbo noto anche come Igor il Russo e Igor Vaclavic, avrebbe detto a due psicologi che lo hanno incontrato recentemente per la terza volta per poter redigere una perizia utile in tribunale che avrebbe ucciso tre persone in Spagna perché glielo aveva ordinato Dio. A riportare le dichiarazioni dell’assassino serbo, noto in Italia come “il killer di Budrio”, è il quotidiano iberico La Comarca. Alla domanda del perché assassinò nel dicembre scorso due poliziotti della Guardia Civil e un proprietario terriero prima di consegnarsi agli agenti, Feher avrebbe risposto senza esitazioni: “Perché me lo ha ordinato Dio”. L’uomo è stato arrestato nel dicembre scorso in Spagna dopo aver ucciso appunto tre persone e dopo che per mesi l’avevano cercato in Italia per altri due omicidi, quelli del barista di Budrio Davide Fabbri e della guardia ambientale Valerio Verri. Alle domande degli psicologi, che devono valutare anche la sua presa di coscienza dei crimini che gli sono attribuiti, il serbo ha risposto in italiano e spagnolo. Norbert Feher si trova rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Zuera. Vive praticamente da solo, senza avere molti rapporti con altri. Secondo quanto riportano i media spagnoli, Igor continua a praticare sport ad alta intensità nel cortile interno della struttura e a leggere libri soprattutto di storia e di religione. Nelle rare occasioni che ha di incontrare altri carcerati Feher si dimostrerebbe “cordiale”.
La latitanza di Igor il Russo raccontata dai suoi selfie con la pistola – Il mese scorso i media spagnoli hanno pubblicato parte del materiale che la polizia ha estrapolato nei dispositivi che possedeva Igor al momento dell’arresto. Foto del criminale con una pistola in mano, con le dita a formare il segno della vittoria, della bicicletta usata per i suoi spostamenti che il criminale aveva realizzato con una Go-pro durante la sua latitanza. La polizia ha analizzato tutto il materiale trovato sul fuoristrada rubato alla sua ultima vittima con l’obiettivo di ricostruire il percorso, gli eventuali complici a scoprire come abbia fatto Feher a fuggire dall’Italia.