I trumpiani hanno simulato l’omicidio di George Floyd sulle scale di una chiesa di Washington
C'è stato un momento particolarmente emblematico ieri sera durante l'assalto al Congresso statunitense a Washington: a un certo punto dalla folla dei manifestanti che sfilavano verso Capitol Hill si sono staccate due persone, che hanno percorso la scalinata della National City Christian Church e simulato l'omicidio di George Floyd, l'afroamericano ucciso la scorsa primavera a Minneapolis da quattro agenti di polizia durante un controllo. I due elettori di Donald Trump hanno mimato la tragedia: uno si è sdraiato sui gradini della chiesa a pancia in giù mentre l'altro, che indossava un cappello con la scritta "Make America Great Again", gli è salito con le ginocchia sul collo. L'orribile pantomima è stata messa in scena proprio sotto allo stendardo Black Lives Matter (BLM) affisso sulla facciata della chiesa.
George Floyd, ucciso durante un controllo di polizia il 25 maggio 2020
Lo scorso 25 maggio Derek Chauvin, Tou Thao , J. Alexander Kueng e Thomas Lane – agenti di polizia di Minneapolis – fermarono per un controllo l'afroamericano George Floyd: l'uomo era sospettato di aver pagato un commerciante con una banconota da 20 dollari falsa e dopo essersi visto puntare una pistola dagli agenti e aver chiesto loro di non sparare si distese su un marciapiede accanto alla sua macchina. Fu Chauvin a immobilizzarlo salendo sul suo collo con un ginocchio e rimanendo per quasi 9 minuti in quella posizione, ignorando gli appelli di Floyd a lasciarlo respirare. Alla scena assistettero immobili decine di persone ma chi sarebbe potuto intervenire, cioè i colleghi del poliziotto, non mossero un dito. George Floyd morì soffocato ma il suo decesso diede vita al movimento Black Lives Matter Global Network, protagonista di rivolte antirazziste e antifasciste brutalmente represse in tutti gli Stati Uniti.
In relazione alla morte di George Floyd Derek Chauvin è accusato di omicidio di secondo grado e omicidio colposo di secondo grado. I suoi colleghi Tao, Lane e Kueng dovranno invece rispondere di favoreggiamento. Il processo agli agenti, che avrebbe dovuto avere inizio il 18 marzo, potrebbe essere spostato di tre mesi a causa della pandemia.