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Guerra in Ucraina

I tre modi in cui può finire la guerra tra Russia e Ucraina, secondo Kiev

Secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ci sarebbero tre possibilità diverse per raggiungere la pace in Ucraina e in ogni caso la Russia dovrebbe perdere.
A cura di Giacomo Andreoli
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Tre possibili scenari che potrebbero mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina. A presentarli è il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, durante la conferenza di Forbes Ucraina "Building Together". Il minimo comun denominatore è la sconfitta della Russia e la vittoria da parte di Kiev. Altra via non viene ritenuta possibile: secondo il governo ucraino, infatti, qualora Mosca prevalesse non si accontenterebbe di conquistare le regioni dell'Est del Paese, vorrebbe invece l'intera nazione e poi si espanderebbe ancora, mettendo a rischio gli Stati che aderiscono all'Alleanza atlantica. Ci sarebbe cioè una guerra su larga scala contro l'Occidente.

Il primo scenario è quello della cosiddetta "buona volontà", la stessa annunciata dai russi quando si sono ritirati dalle regioni di Kyiv, Chernihiv, Sumy e dall'Isola dei Serpenti. In questo caso l'Ucraina tornerebbe alle posizioni precedenti il 24 febbraio, giorno di inizio della cosiddetta "operazione speciale" di Putin, per poi negoziare sullo status di Donetsk, Luhansk e Crimea. L'ipotesi più pacifica, insomma, che prevede un ravvedimento da parte di Mosca per avviare il tavolo negoziale.

La seconda opzione consiste in una graduale riconquista dei territori da parte dell'Ucraina con corrispettivo logoramento dell'esercito di Mosca, dei suoi mezzi e delle sue strumentazioni. Se infatti è vero che la Russia ha a disposizione più soldati ed attrezzature rispetto a Kiev, è altrettanto vero che in buona parte sono tutte obsolete ed incapaci di reggere a lungo termine. In questo secondo scenario il ministro è convinto la guerra potrebbe finire prima della fine del 2022 o dell'inizio del 2023.

La terza opzione è la più drammatica per la Russia e consiste nel crollo totale sul campo di battaglia e contemporaneamente una crisi in patria. Alcune parti del Paese, come Tatarstan e Bashkirstan, in rivolta, potrebbero rivendicare l'indipendenza: una sorta di Crimea al contrario. Prima o poi questo accadrà comunque, secondo Reznikov, ma probabilmente non nel breve periodo. Il ministro ha poi ricordato che finora tra le file dell'esercito ucraino "700 mila persone sono state mobilitate nelle Forze Armate, fino a 60 mila nelle guardie di frontiera, 90 mila nella Guardia Nazionale e 100 mila nella Polizia: in totale più di un milione di persone in uniforme".

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