“I talebani ci cercano casa per casa. Salvateci”: la disperazione di una ragazza all’aeroporto di Kabul
Le immagini mostrano una donna afghana aggrappata a una recinzione fuori dall'aeroporto di Kabul mentre chiede aiuto ai soldati americani. La ragazza, schiacciata dalla folla di cittadini che tentano la fuga dal Paese, chiede aiuto ai militari. "Stanno arrivando, ci cercano casa per casa. Vi prego, aiutateci" urla da dietro le sbarre. Un video agghiacciante che mostra la realtà dietro gli annunci propagandistici del nuovo regime: i talebani hanno infatti asserito di voler garantire i diritti delle donne "nei limiti dell'Islam e della Sharia". Nulla di vero in queste parole, purtroppo: nonostante l'apparente apertura al dialogo, in questi giorni i nuovi potenti hanno già iniziato a cacciare le giornaliste dal loro posto di lavoro, imponendo anche la chiusura di centri estetici, parrucchieri e negozi.
Le immagini arrivano dall'aeroporto Hamid Karzai di Kabul, lì dove migliaia di profughi hanno tentato la fuga salendo sugli aerei militari in partenza. Molti, nonostante il tentativo di fuga non sia riuscito, hanno continuato a presenziare l'area, cercando di offrire ai soldati statunitensi i loro documenti tramite le recinzioni. Secondo quanto racconta The Guardian, molti civili sono costretti ad allontanarsi dall'aeroporto dai talebani che li spingono via con violente repressioni.
"Secondo il governo statunitense, i talebani hanno accettato di fornire un passaggio sicuro a coloro che cercano di recarsi in aeroporto – spiega un interprete – ma sappiamo che questo non è vero. Sono molte le repressioni violente che stanno avvenendo in queste ore. Nei giorni scorsi, i talebani hanno anche asserito che chi cerca di scappare è contrario alle leggi dell'Islam. Queste persone sono in pericolo: quando i riflettori saranno spenti, le repressioni saranno ancora più violente". Respinti anche tanti bambini: i genitori, pur di permettere loro di scappare, cercano di farli passare attraverso le recinzioni per offrirli ai soldati americani.