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Conflitto Israelo-Palestinese

I soldati israeliani hanno lasciato la città palestinese di Jenin. MSF: “Attacchi anche negli ospedali”

Tutti i soldati israeliani hanno lasciato Jenin, in Cisgiordania occupata. Medici Senza Frontiere denuncia: “Attaccati agli gli ospedali della città e ostacolato il lavoro delle ambulanze”.
A cura di Davide Falcioni
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Tutti i soldati israeliani hanno lasciato Jenin, in Cisgiordania occupata, completando il ritiro iniziato ieri sera al termine di una massiccia operazione militare sulla città che ha causato 12 morti e almeno cento feriti tra i palestinesi e una vittima israeliana. Lo ha detto il portavoce dell'esercito Daniel Hagari, secondo cui gli obiettivi dell'operazione sono stati raggiunti. Hagari ha aggiunto che le truppe resteranno in allerta "in modo da essere preparate per quello che occorre". "La lotta contro il terrorismo non è finita ma la nostra situazione – ha notato – è migliore ora che il campo (profughi, ndr) ha perso capacità".

A seguito dell'assalto israeliano a Jenin cinque razzi sono stati lanciati contro contro città dello stato ebraico dalla Striscia di Gaza, ma sono stati intercettati con successo dal sistema di difesa antimissilistico Iron Dome. La risposta di Tel Aviv non si è fatta attendere: "La Difesa israeliana sta attualmente colpendo la Striscia di Gaza", ha annunciato infatti l'esercito. Secondo una fonte della sicurezza palestinese è stato colpito un sito militare di Hamas nel nord di Gaza ma senza causare nessun ferito.

Ieri il ministro della sanità palestinese Mai al-Kaila ha accusato l'esercito israeliano di ave aperto il fuoco in un cortile dell'ospedale pubblico di Jenin. "L'aggressione israeliana ha raggiunto il culmine questo pomeriggio quando i cittadini palestinesi sono stati colpiti direttamente nel cortile dell'ospedale di Jenin ferendone tre, due dei quali gravemente", ha detto il ministro ai giornalisti, aggiungendo che le forze hanno anche preso d'assalto l'ospedale Ibn Sina.

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MSF: "I soldati israeliani hanno ostacolato il soccorso ai feriti"

A confermare ieri gli attacchi nelle strutture sanitarie è stata anche Medici Senza Frontiere: "Le forze israeliane hanno lanciato più volte gas lacrimogeni all'interno dell'ospedale Khalil Suleiman, questo è inaccettabile. Il pronto soccorso non è utilizzabile in questo momento, è completamente pieno di fumo, così come il resto dell'ospedale. Le persone che hanno bisogno di cure non possono essere trattate nel pronto soccorso e siamo costretti a curare i feriti sul pavimento dell’atrio dell’ospedale. Le nostre équipe hanno curato 125 pazienti dall'inizio del raid", ha dichiarato Jovana Arsenijevic, coordinatrice delle operazioni di MSF a Jenin.

L'ONG ha aggiunto: "Medici Senza Frontiere condanna gli impedimenti per portare assistenza sanitaria alle persone ferite. Durante l’attacco, che ha causato vittime e feriti e ha colpito le strutture sanitarie, i bulldozer militari israeliani hanno distrutto diverse strade che portano al campo di Jenin, rendendo quasi impossibile alle ambulanze di raggiungere i pazienti. Inoltre, i paramedici palestinesi sono stati costretti a procedere a piedi in un’area dove erano in corso spari e attacchi di droni. Tutte le strade che conducono al campo sono state bloccate durante l'operazione militare, nonostante la presenza di persone che necessitavano di cure". E ancora: "Le incursioni nel campo di Jenin hanno iniziato a seguire uno schema ricorrente: le ambulanze vengono speronate dai mezzi blindati e ai pazienti e al personale sanitario viene regolarmente negato l'ingresso e l'uscita dal campo. L’intensità degli attacchi è aumentata con l’uso di elicotteri e di droni e in un’area così densamente popolata è a dir poco oltraggioso. Le strutture mediche, le ambulanze e i pazienti devono essere rispettati".

L'ambasciatrice palestinese: "Israele conduce una guerra unilaterale"

L'operazione militare israeliana a Jenin è stata descritta dall'ambasciatrice palestinese in Italia Abeer Odeh come "una vera e propria guerra unilaterale, che colpisce volutamente la popolazione civile palestinese seguendo precise istruzioni dell'intero governo israeliano". La diplomatica ha ricordato che "l'attacco è stato lanciato via aria e via terra" prendendo i mira obiettivi civili: "Con parole che riflettono l'attuale politica israeliana nei confronti dei palestinesi, il Ministro della Sicurezza Nazionale, ltamar Ben-Gvir, ha incoraggiato a ucciderne ‘non uno o due, ma decine, centinaia, e se necessario anche migliaia'. Ciò e coerente con il proposito di Israele di porre termine agli accordi siglati per la soluzione a due Stati ed impossessarsi di tutte le terre palestinesi, portando il conflitto ad una esplosione e cercando di ingannare la comunità internazionale su chi siano i responsabili di tutto questo".

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