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Guerra in Ucraina

“I russi usano bombe termobariche contro i civili”: la denuncia di una ragazza di Kiev a Fanpage.it

“Non conosco più data e giorno della settimana, ma so per certo che è il sempre il giorno di questa terribile guerra”. A raccontare i giorni di guerra a Fanpage.it è una ragazza di Kiev. Che poi denuncia: “I russi stanno usando bombe termobariche contro i civili”.
A cura di Giorgia Venturini
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È il sesto giorno di bombardamenti in Ucraina. Kiev si prepara all'assedio: la Colonna di mezzi militari russi lunga 60 chilometri arriverà a breve nella capitale. Nessuno qui si aspettava la guerra eppure da un giorno con l'altro è diventata realtà. I bombardamenti continuano ora dopo ora: si fermeranno solo quando Putin otterrà il riconoscimento della Crimea e la neutralità dell'Ucraina. Intanto i civili vivono ore di terrore. Chi può scappa e cerca di raggiungere il confine con gli altri Paesi d'Europa, chi non può resta in città. E denuncia come riesce quanto sta accadendo. A Kiev però si è persa la condizione del tempo: "Non conosco più data e giorno della settimana, ma so per certo che è il sempre il giorno di questa terribile guerra", così racconta nella tarda sera di ieri 28 febbraio a Fanpage.it Oksana Gurtovaya, una ragazza di Kiev dove prima dello scoppio della guerra lavorava come organizzatrice di eventi. Prima che tutto si fermasse sotto il rumore delle bombe.

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"Il primo giorno sono stata svegliata alle 5 di mattina dalla telefonata di un amico che mi diceva che Lviv era sotto attacco da parte della Russia – racconta – Non avevo una valigia pronta perciò la prima cosa che ho fatto è stata preparare uno zaino e chiamare i miei parenti. Erano tutti sotto shock, nessuno credeva a quello che stava succedendo". Poi tiene a precisare: "Il nostro è un paese pacifico, non abbiamo mai avuto intenzione di combattere né di entrare a far parte della Russia. Abbiamo scelto la nostra indipendenza, siamo un bellissimo paese di persone buone. Non potevamo crederci. Per tutto il giorno abbiamo cercato di gestire questo stato d'animo e di organizzare la nostra vita in questa nuova realtà". E alla domanda se può lasciare la città risponde così: "Ho avuto e ho ancora la possibilità di lasciare Kiev, ma non voglio. Cerco di aiutare nel modo in cui posso qui".

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"Ogni giorno la mia città, Kiev, e molte altre città ucraine, sono attaccate dalle truppe russe. I russi usano bombe, razzi e diversi tipi di artiglieria. Oggi una delle nostre città più grandi, Kharkhiv è stata attaccata dai russi coi missili Grad. Li hanno lanciati su edifici civili. Non riesco a capire il perché. Molte persone sono morte. Tra loro anche bambini. I Grad sono missili d'attacco: queste armi non possono essere usate contro edifici civili". Ma cosa sono i razzi Grad? Sono le bombe termobariche: i russi sono in grado di spararne 40 in meno di 20 secondi. Questi razzi sono meno precisi di altri, ma sono in grado di distruggere intere aree urbane. I russi li chiamano "grandine": questo vuol dire che possono piovere bombe come una grandinata. E proprio queste bombe i russi li stanno usando contro la seconda città più grande dell'Ucraina.

"Putin deve rispondere di questo, per la morte di queste persone e per aver distrutto le città ucraine. A kiev dove mi trovo ora non riusciamo a dormire da quando la guerra è iniziata". I cittadini si rifugiano dove possono: chi nelle stazioni delle metro chi nelle cantine di casa. Si scappa dalle bombe. "Solo ieri abbiamo sentito 8 sirene d'allarme che ci esortavano a cercare un rifugio. Da due giorni c'è il coprifuoco durante il quale non si può uscire in strada. I negozi sono stati chiusi e adesso non tutti sono aperti. E ieri abbiamo avuto anche la possibilità di andare in un negozio e comprare i beni di prima necessità". Intanto la notte non si dorme più, intanto i russi sono alle porte della capitale. Chi è rimasto in città è pronto a difendere il proprio Paese. Poi Oksana denuncia e lancia un appello: "Non so perché l'Europa e la Nato non chiudano ancora il cielo per ripararci dalle bombe".

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