I rumori uditi dai soccorritori del sottomarino Titan non erano dell’equipaggio ma a bordo forse sapevano
Quei rumori ritmici uditi dai soccorritori del sottomarino Titan, che alimentarono le speranze di tutti, in realtà non arrivavano dall’equipaggio e dai passeggeri del mezzo navale poi imploso la scorsa estate uccidendo tutte e cinque le persone a bordo che cercavano di raggiungere il relitto del Titanic sul fondo dell’Oceano. Lo confermano tutti gli specialisti analizzando l’audio di quei rumori diffuso ora un documentario di Channel 5 sul disastro "The Titan Sub Disaster: Minute by Minute".
Quei colpi ritmati a distanza di circa trenta minuti avevano attirato l’attenzione degli esperti e acceso la speranza che potessero essere segnali di SOS di chi era bordo. In realtà quei colpi uditi dai sistemi che scandagliavano le acque non provenivano dal sommergibile della OceanGate che era già imploso durante il suo tragitto verso i rottami del Titanic con i cinque passeggeri abordo: Hamish Harding, 58 anni, Shahzada Dawood, 48 anni, suo figlio Sulaiman Dawood, 19 anni, il pilota della marina francese Paul-Henry Nargeolet e il Ceo di OceanGate, Stockton Rush.
Il suono era stato registrato per la prima volta intorno alle 23:30 del 20 giugno e la Marina americana aveva confermato di aver rilevato i rumori la mattina successiva. I colpi sono stati registrati dalle boe sonar durante la massiccia operazione di salvataggio del sottomarino scomparso e dei suoi cinque passeggeri. I soccorritori avevano intensificato gli sforzi per trovare il sottomarino scomparso proprio in quell’area nel tentativo di arrivare prima che le scorte di ossigeno finissero ma in realtà a quel punto erano già tutti morti.
L'analisi della Marina militare americana ha stabilito che i colpi uditi dal fondo erano molto probabilmente il rumore dell'oceano o il rumore proveniente da altre navi da ricerca. Un'implosione del sottomarino ha distrutto il mezzo quasi istantaneamente, hanno spiegato gli esperti, senza lasciare ai passeggeri la possibilità di chiedere aiuto.
Eppure c’è chi sostiene che a bordo qualcuno avesse già capito cosa stesse accadendo. L’esperto Dik Barton ha spiegato al quotidiano Express che è probabile che Rush e Nargeolet, che avevano una vasta esperienza con il sottomarino e le immersioni, erano a conoscenza del fatto che qualcosa era andato storto già entro la prima ora dall'immersione.
Ci sarebbero stati "segni rivelatori" a circa un’ora dalla partenza del Titan e “Nargeolet e Rush probabilmente hanno unito i punti e sapevano cosa stava succedendo” ha spiegato l’esperto. Anche in caso di richiesta di aiuto però sarebbe stato inutile. È stato accertato che il sottomarino è imploso dopo soli 90 minuti dall'inizio dell'immersione, uccidendo tutti a bordo prima ancora che scattassero le ricerche.