I propositi di Xi per il 2024 che allarmano Taiwan: “La Cina sicuramente riunificata, è necessario”
"Ci riprenderemo Taiwan e la Cina sarà sicuramente riunificata", sono i propositi del leader cinese Xi Jinping per il 2024, presentati alla nazione nel suo discorso di fine anno e che allarmano l'Isola e il mondo dopo una campagna di pressione senza sosta negli ultimi mesi che ha portato a una tensione altissima nell'area. "Tutti i cinesi su entrambe le sponde dello Stretto di Taiwan dovrebbero essere legati da un obiettivo comune e condividere la gloria del rinnovamento della nazione cinese", ha sottolineato infatti il Presidente cinese.
Xi Jinping ha confermato che quello dell'annessione dell'Isola Stato è uno dei cavali di battaglia di Pechino anche per il nuovo anno, quello che segnerà il 75° anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese. Anche se quello della riunificazione con Taiwan è stato un passaggio veloce nel discorso domenicale della vigilia di Capodanno fatto da Xi Jinping, non è stato secondario tanto da essere presentato come una "necessità storica". Toni ancora più forti rispetto all'anno scorso quando aveva affermato che i cittadini dei due Paesi facevano parte della stessa famiglia.
Del resto Xi ha già affermato che la Cina non escluderà mai l’uso della forza per portare Taiwan sotto il suo controllo, rivendicando l'Isola come propria e impegnandosi a conquistarla. Un riferimento “alla riunificazione alla madrepatria” da parte di Taiwan ancora più importante perché arriva alla vigilia di un fondamentale appuntamento democratico per l'Isola con le elezioni presidenziali previste per il 13 gennaio prossimo. Del resto le autorità di Taiwan da tempo denunciano preoccupazione per le presunte ripetute interferenze elettorali cinesi e la disinformazione di Pechino che però la Cina smentisce.
Intanto il governo di Taipei sta cercando in tutti i modi di creare dei deterrenti contro un attacco o un'invasione cinese. Oltre all'aumentata integrazione con le forze militari statunitensi, si sta valutando ad esempio la possibilità di aderire alla Corte penale internazionale con lo scopo di aumentare la partecipazione di Taiwan nel contesto internazionale in un momento in cui Pechino lavora per mantenerla il più isolata possibile.