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I Paesi della strategia covid zero ma senza vaccini fanno i conti con una nuova impennata di contagi

La strategia zero Covid, che ovviamente ha avuto successo in alcune parti del mondo, si è rivelata una strategia valida sul breve periodo ma che andava sostenuta da altri meccanismi come il vaccino ma in molte zone così non è stato e il vantaggio conquistato è andato perso. Esempi pratici sono Cina, Nuova Zelanda e Australia ma anche Malesia, Thailandia e Indonesia che ora si trovano a rincorrere.
A cura di Antonio Palma
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Ci sono alcuni paesi che durante la prima e la seconda ondata di contagi sono stati elogiati per il successo della loro strategia definita covid zero, con chiusure immediate e drastiche che prevedevano un abbattimento totale dei contagi prima di riaprire, ma ora anche loro stanno facendo i conti con una nuova impennata di casi che li costringe a continue chiusure forzate che rischiano di mettere seriamente in difficile l'economia locale. Esempi pratici sono Cina, Nuova Zelanda e Australia ma anche Malesia, Thailandia e Indonesia che hanno adottato misure severissime, tutte loro però si sono accorte che il  successo nell'immediato non ha portato alla vittoria definitiva perché in un mondo iperconnesso è bastato riaprire per pochi mesi per trovarsi di fronte e nuovi focolai.

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La strategia zero Covid, che ovviamente ha avuto successo in alcune parti del mondo, sembra quindi una strategia valida sul breve periodo ma che andava sostenuta da altri meccanismi come il vaccino ma in molte zone così non è stato  e il vantaggio conquistato è andato perso. Proprio a causa del successo dei lockdown, molte di queste nazioni infatti hanno considerato poco la strategia vaccinale e ora si trovano a dover rincorrere in un contesto in cui l'emergere di nuove varianti molto più contagiose rischia di vanificare anche i nuovi lockdown. La maggiore trasmissibilità delle varianti come quella Delta infatti ha evidenziato che anche piccoli contatti durante un lockdown possono generare focolai di contagio. Così è accaduto nei Paesi asiatici e dell'Oceania ma anche nelle Isole del Pacifico. Diverso il discorso della Cina che si è affidata a propri vaccini ma efficaci solo al 50% rispetto al contagio.

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Una situazione che ha creato non pochi malumori tra la popolazione che vede blocchi covid continui ma senza soluzione definitiva del problema. Anche per questo molti di questi Paesi stanno ora decidendo di mitigare la strategia covid zero con riaperture progressive in base al tasso di vaccinazione più che ai contagi o peggio ancora ai contagi zero come accade in Cina. Un cambio di passo che però dovrà essere graduale anche per non stabilizzare la popolazione che ha creduto alla strategia del blocco totale come a quella definitiva.

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