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Covid 19

I Paesi che hanno introdotto nuove misure a causa della variante Delta, dalle mascherine al lockdown

Quali sono i Paesi in cui a causa della circolazione della variante Delta (ex indiana) del Covid sono tornate le restrizioni, dall’obbligo di mascherina al lockdown: dall’Australia al Regno Unito, dal Bangladesh a Israele, ecco dove il nuovo aumento dei contagi sta costringendo i governi locali a prendere ulteriori provvedimenti.
A cura di Ida Artiaco
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La circolazione della variante Delta del Covid, precedentemente conosciuta come variante indiana, preoccupa mezzo mondo. La sua maggiore trasmissibilità rispetto alle mutazioni di Sars-Cov-2 conosciute e la sua capacità di sfuggire all'efficacia del vaccino se protetti con una sola dose la rendono temibili per un possibile nuovo aumento dei contagi, anche laddove la situazione epidemiologica sembrava essere sotto controllo. Qualche esempio? L'Australia, Israele, il Regno Unito e il Bangladesh, dove addirittura i governi locali sono stati costretti a reintrodurre misure di sicurezza per evitare l'ulteriore diffusione dell'infezione. Ecco, allora, i paesi in cui, dall'uso delle mascherine al vero e proprio lockdown, sono tornate le restrizioni Covid a causa della variante Delta.

Regno Unito

Continua l'aumento di casi Covid nel Regno Unito. Ieri, sabato 26 giugno, è stato registrato un nuovo record di contagi, ben 18.270 nelle 24 ore precedenti, mai così tanti dallo scorso 5 febbraio. Tuttavia, la nota positiva è che sul fronte delle vittime e degli ospedalizzati l'alto numero dei vaccinati continua a mantenere i numeri contenuti, riportano i media locali. A oggi, quasi l’84% della popolazione ha ricevuto la prima dose, oltre il 61% il richiamo. Al momento non sono state introdotte nuove misure restrittive, ma il governo guidato da Boris Johnson ha deciso di posticipare di 4 settimane l'allentamento delle restrizioni che era in programma lo scorso 21 giugno.

Australia

Da ieri la città di Sydney in Australia è tornata in lockdown. Ci resterà per due settimane in attesa di fermare l'avanzata della variante Delta. Nonostante ciò, lo Stato australiano del Nuovo Galles del Sud (Ngs) ha registrato altri 30 nuovi casi di Coronavirus nel secondo giorno del nuovo blocco, come riporta la Bbc. Il bilancio delle infezioni provocate della variante Delta del virus sale così a 110, ma la premier dello Stato, Gladys Berejiklian, è convinta che i casi saliranno ulteriormente nei prossimi giorni. "Dato l’elevato tasso di contagio di questo ceppo del virus ci aspettiamo che nei prossimi giorni il numero dei casi probabilmente aumenterà anche oltre il livello che abbiamo visto oggi perché stiamo vedendo che le persone in isolamento sfortunatamente avevano già contagiato tutte quelle con le quali erano entrate in contatto nelle loro abitazioni". Dopo aver decretato venerdì scorso le restrizioni per quattro distretti del centro della città, le autorità di Sydney avevano deciso di estendere per due settimane il provvedimento a tutta la metropoli più grande d’Australia (con oltre cinque milioni di abitanti).

Bangladesh

Da lunedì in Bangladesh le autorità hanno annunciato un nuovo blocco nazionale a causa della circolazione della variante Delta. Secondo il piano, tutti gli uffici pubblici e privati resteranno chiusi per una settimana e saranno attivi solo i trasporti per motivi sanitari: "Nessuno potrà uscire di casa tranne che in casi di emergenza", ha spiegato il portavoce del ministero della Sanità Robed Amin sottolineando che l'esercito potrebbe essere chiamato per far rispettare le misure. Il Bangladesh, che ha una popolazione di circa 170 milione di abitanti, sta registrando un aumento di contagi a ritmi molto elevati da metà maggio: ieri sono state registrate quasi 6.000 nuove infezioni e 108 morti, il secondo livello più alto dall'inizio della pandemia.

Israele

Israele è stato il primo Paese a dire addio alle restrizioni anti Covid dopo il successo della campagna di vaccinazione. Ma i contagi sono al momento in risalita: oltre 700 i nuovi casi solo ieri, la media settimanale è passata da poche decine a un centinaio. Per questo il governo è stato costretto a reintrodurre l’obbligo di mascherina al chiuso, abolito soltanto 10 giorni prima, e a raccomandarne l’uso anche all’aperto in raduni pubblici. Il 50% delle nuove infezioni riguarda i minori, moltissimi non ancora vaccinati. Dell’altro 50% , la metà sono stati contagiati benché vaccinati. Ma si tratta di casi non gravi: il tasso di ospedalizzazione qui non è aumentato, per questo l’efficacia dei vaccini non è in discussione per ora.

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