I mercenari russi del gruppo Wagner hanno trucidato 300 civili in Mali
Moura è una città nel cuore del Mali e potrebbe essere stata, nelle scorse settimane, la "Bucha" africana, il teatro di una vera e propria mattanza: qui, infatti, secondo l'ONG Human Right Watch alla fine di marzo circa 300 civili sarebbero stati trucidati dalle forze armate maliane affiancate da contractors stranieri, in particolare russi afferenti alla compagnia Wagner: secondo quanto riferisce HRW alcune delle vittime erano sospettate di essere estremisti islamici. La carneficina sarebbe stata compiuta tra il 23 e il 31 marzo: secondo il Ministero della Difesa del Mali – in una nota pubblicata il primo aprile – l'esercito avrebbe ucciso non meno di 203 terroristi arrestandone altri 51. Nella nota si afferma che le forze armate avrebbero agito sulla base di indicazioni dell'intelligence secondo le quali islamisti armati stavano pianificando un "incontro con diversi Katibat [battaglioni]" a Moura. "Gli abusi da parte di gruppi islamici armati non giustificano affatto il deliberato massacro delle persone in custodia da parte dei militari", ha affermato Corinne Dufka , direttrice del Sahel di Human Rights Watch. "Il governo maliano è responsabile di questa atrocità, la peggiore in Mali in un decennio, portata avanti dalle forze maliane o dai soldati stranieri associati".
Il massacro durante una fiera del bestiame
Il numero delle vittime comunicato dal Ministero della Difesa maliano sarebbe ampiamente sottostimato: i morti, infatti, sarebbero secondo alcune testimonianze almeno 300, mentre altre fonti si spingono addirittura a 400: stando a quanto riferisce il quotidiano francese Liberation il massacro sarebbe avvenuto durante lo svolgimento di una fiera del bestiame nell'ambito un’operazione militare condotta su larga scala dall’esercito maliano in collaborazione con le milizie Wagner presenti nel paese per il contrasto ai gruppi jihadisti, in un’area in cui il Gruppo di supporto per l’Islam e i musulmani (Jnim), legato ad Al Qaeda nello Stato islamico (Aqim), è notoriamente attivo. Secondo le numerose fonti, elicotteri e militari hanno mitragliato i fuggiaschi perquisendo case, rastrellando la popolazione e uccidendo sommariamente gli uomini che portavano la barba, indossavano calzoni corti, o parlavano con accento fulani: tre segni che avrebbero caratterizzano i jihadisti presenti nella regione e che talvolta vanno a rifornirsi a Moura. Un testimone intervistato da Human Right Watch ha raccontato: "Ho vissuto nel terrore, ogni minuto, ogni secondo pensando che sarebbe stato il mio turno di essere portato via e giustiziato. Anche dopo che mi è stato detto di andare, ho temuto che fosse una trappola. Mentre mi allontanavo, lentamente, mi tenevo la mano sul petto, trattenendo il respiro e aspettando che un proiettile mi attraversasse il corpo".
In Mali i russi della compagnia Wagner
Da mesi numerosi residenti del centro del Mali hanno riferito a Human Rights Watch la presenza di decine di uomini armati, bianchi, non di lingua francese, che partecipavano ai combattimenti a Sofara, Ségou, Mopti, Diabaly e Belidanédji. I residenti hanno affermato di ritenere che questi soldati fossero russi, in parte perché il governo di transizione del Mali ha dichiarato nel dicembre 2021 che "istruttori russi" erano in Mali come parte di un accordo bilaterale con la Russia. Si tratterebbe, per la precisione, di uomini del gruppo Wagner, una compagnia militare privata de facto alle dipendenze del presidente russo Vladimir Putin.
La giunta militare maliana ha preso il potere con un golpe nell’agosto 2020 e da quel momento si è progressivamente allontanata dalla Francia, suo alleato storico, allacciando legami sempre più stretti con la Russia, che non a caso recentemente ha consegnato a Bamako svariati elicotteri da combattimento e armi. Nel Paese sono inoltre presenti diverse centinaia di istruttori russi appartenenti al gruppo paramilitare russo Wagner che stanno combattendo contro le milizie jihadiste, sebbene la giunta di Bamako e Mosca non abbiano mai confermato ufficialmente tale informazione. Secondo quanto riferito recentemente dal giornale francese “Le Monde”, i miliziani Wagner si sarebbero in particolare stabiliti nel campo di Diabaly, nella regione centrale di Segou, dalla fine di gennaio e diverse fonti identificano i “soldati bianchi” citati come mercenari del gruppo. Il Mali figura tra i Paesi che si sono astenuti dal votare le due risoluzioni approvate a stragrande maggioranza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per chiedere alla Russia di cessare immediatamente le operazioni militari in Ucraina.