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I medici pensano abbia l’influenza e lo rimandano a casa: Arlo muore 48 ore dopo a 2 anni

La storia di Arlo Upton, bimbo australiano di due anni, morto la scorsa settimana dopo che i medici lo avevano rimandato a casa perché affetto da influenza. Tuttavia, la febbre e i dolori muscolari nascondevano dell’altro: il piccolo era affetto da mutazione genetica chiamata carenza di LPIN1. “È successo tutto in fretta. Non possiamo ancora credere che non sia più qui”.
A cura di Ida Artiaco
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Arlo Upton, 2 anni (Facebook)
Arlo Upton, 2 anni (Facebook)

I medici credevano avesse una semplice influenza. Così, dopo averlo visitato, l'hanno rimandato a casa, somministrandogli degli antidolorifici per far abbassare la febbre. Ma dopo due giorni, in cui le sue condizioni non sembravano migliorare, il piccolo Arlo è morto davanti agli occhi increduli dei genitori e della sorellina, di un anno più grande. È questa la drammatica storia, che arriva da Brisbane, in Australia, raccontata ai quotidiani locali da Kate e Ross Upton, che ora piangono il loro bambino, venuto improvvisamente a mancare. Il loro calvario è cominciato qualche settimana fa, quando Arlo, che aveva la temperatura alta, ha cominciato a stare anche male con lo stomaco e a rifiutare il cibo.

La mamma e il papà hanno contattato due diversi pediatri, ma la diagnosi era sempre la stessa: influenza, da curare semplicemente con antidolorifici perché sarebbe passata nel giro di qualche ora. Ma le condizioni del piccolo continuavano a peggiorare, tra vomito e dolori muscolari, fino a quando non è diventato di colorito blu e ha avuto una crisi respiratoria che gli è stata fatale. I genitori hanno chiamato subito l'ambulanza e, una volta giunti all'ospedale della città del Queensland, i medici prima hanno pensato si trattasse di sepsi, e poi sono giunti alla diagnosi definitiva: Arlo soffriva di  una mutazione genetica chiamata carenza di LPIN1, che gli ha procurato un danno acuto al muscolo scheletrico. Per lui non c'era più alcuna speranza: aveva avuto durante il trasferimento al nosocomio un arresto cardiaco, il suo cervello si era gonfiato, altri organi erano compromessi ed è morto pochi giorni dopo aver compiuto due anni. Sarà l'autopsia, tuttavia, a confermare questa conclusione. I genitori, distrutti dal dolore, hanno voluto lanciare un appello a tutte le mamme e i papà, e cioè di rivolgersi immediatamente a degli specialisti se il loro bimbo non sta bene. Se lo avessero portato subito in ospedale oggi Arlo potrebbe essere ancora vivo. "Era molto felice – ha ricordato la mamma Kate, 34 anni -. Aveva festeggiato il compleanno solo due settimane prima. Non riesco ancora a credere che non ci sia più".

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