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“I gay devono essere uccisi”, scuola islamica chiusa dalle autorità inglesi

L’istituto, denunciato da una ex allieva espulsa, si difende: “Decisione parte di un campagna contro scuole islamiche”
A cura di A. P.
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"Gli uomini dovrebbero essere autorizzati a picchiare le loro mogli" e "le persone omosessuali dovrebbero essere condannate a morte", sono alcuni degli insegnamenti che una scuola islamica nel Regno Unito avrebbe impartito ai suoi ragazzi nel corso delle lezioni in classe. La denuncia arriva da una ex studentessa della scuola,  Jamia Al-Hudaa, espulsa dallo stesso istituto nel 2011 per possesso di una macchina fotografica usa e getta. Aliyah ha affermato che agli studenti venivano insegnate una serie di credenze estremiste e rigide regole della sharia che di fatto si ponevano fuori dalle leggi britanniche.

La denuncia ha fatto scattare una ispezione ministeriale nella scuola che è arrivata la conclusone che gli studenti non avevano "opportunità di apprendere e di fare progressi e ricevere una preparazione efficace per le opportunità, le responsabilità e le esperienze di vita nella società britannica". Un giudizio che ha spinto  il Dipartimento per l'Istruzione a ordinare alla scuola di chiudere la sua attività residenziale come collegio che rappresenta circa l'85 per cento della sua attività.

La scuola dal suo canto rigetta le accuse e sostiene che la decisione è "completamente di parte e sleale" e fa parte di una "agenda altamente politicizzata" di ispezioni delle scuole musulmane. L'istituto ha sottolineato che la ragazza è stata espulsa per "comportamento distruttivo" e ha negato di aver insegnato che la pena di morte era appropriata per gli uomini gay.

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