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I due marò italiani accusati di omicidio in India compariranno oggi dinanzi al giudice

I militari italiani della Enrica Lexie, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono stati accusati di aver ucciso due pescatori indiani avendoli scambiati per pirati e ora rischiano in India, per il reato commesso, fino all’ergastolo o alla pena di morte. Per loro è stato notificato un fermo “necessario per le procedure che termineranno con la presentazione a un giudice di Kollam”.
A cura di Susanna Picone
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I militari italiani della Enrica Lexie, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono stati accusati di aver ucciso due pescatori indiani avendoli scambiati per pirati e ora rischiano in India, per il reato commesso, fino all’ergastolo o alla pena di morte. Per loro è stato notificato un fermo “necessario per le procedure che termineranno con la presentazione a un giudice di Kollam”.

I due marò della petroliera italiana Enrica Lexie, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, sono stati trasferiti dal circolo ufficiali della Polizia centrale del Kerafa nell’isola di Wellington, vicino Kochi, dove sono stati interrogati dal capo della polizia e compariranno oggi pomeriggio dinanzi al magistrato. I due militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, secondo una fonte della polizia, “saranno consegnati alla polizia di Kollam e portati dinanzi a un giudice”; un “incontro” che, secondo quanto si apprende, potrebbe avvenire anche nella residenza privata del magistrato piuttosto che nel Tribunale dato che oggi in India è un giorno festivo.

I due marò italiani sono accusati di omicidio – La vicenda che ha creato un caso diplomatico tra il nostro Paese e l’India vede accusati Latorre e Girone di omicidio, reato che la sezione 302 del Codice penale indiano può essere punito con l’ergastolo o con la condanna a morte. Ai due militari è stato notificato un provvedimento di fermo giudiziario necessario per continuare le procedure che termineranno con la presentazione a un giudice. Intanto dall’Italia, la Farnesina ha ribadito che il caso dovrà essere trasferito alla magistratura italiana poiché sarebbe avvenuto in acque internazionali, su una nave battente bandiera italiana con i due militari, che continuano a dichiararsi innocenti, che godono dell’immunità.

Il commento del ministro Giulio Terzi sul caso Enrica Lexie – “Allo stato delle cose ci sono considerevoli divergenze di carattere giuridico”, il commento di questa mattina del ministro degli Esteri Giulio Terzi, che ha auspicato una “maggiore collaborazione” con l’India “che consentirebbe una via d’uscita in tempi rapidi”.

La situazione che si è venuta a creare presenta aspetti di natura giuridica di diritto internazionale e di diritto interno ed è complessa anche perché nello Stato di Kerala sono in corso elezioni politiche e amministrative che indubbiamente creano, determinano e influiscono sulle emozioni della cittadinanza e di conseguenza rischiano di poter avere qualche influenza sulle indagini.

L’ulteriore timore espresso dal ministro che però ha anche detto di essere convinto che non sarà questa la reale situazione ma che ci sarà “un’indagine corretta e strettamente scrupolosa delle norme dello stato di diritto di cui questa grande democrazia indiana è esempio da tantissimi anni”.

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