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I deputati europei chiedono alla Commissione di allungare lo stop al Patto di Stabilità

Gli europarlamentari sono convinti che disattivare il prossimo anno la clausola di flessibilità di bilancio, concessa agli Stati per il Covid, sia prematuro.
A cura di Giacomo Andreoli
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Continuare a non applicare il Patto di Stabilità anche nel 2023 e coordinare meglio il semestre europeo con la gestione dei piani del Next Generation Ue. A chiederlo sono i deputati europei della commissione per gli Affari economici e monetari (Econ) ai commissari Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni.

I deputati, in particolare, criticano la prevista disattivazione della clausola generale di fuga, la cosiddetta Gec, il prossimo anno. Grazie a quella clausola del Patto di Stabilità, applicata dal 2020 a causa dello scoppio della pandemia, anche quest'anno viene assicurato agli Stati membri il necessario spazio di manovra per sostenere le spese sanitarie e contrastare gli effetti recessivi della crisi. L'attuazione della Gec fa sì che le nazioni possano deviare temporaneamente dal percorso di aggiustamento verso il pareggio di bilancio.

Secondo gli europarlamentari la disattivazione della Gec sarebbe prematura, vista la diffusione ancora preoccupante della variante Omicron assieme al caro-bollette e all'aumento spropositato dell'inflazione, oltre che alle tensioni internazionali. Tra le persistenti disparità di ricchezza, poi, emerge quella legata al mercato immobiliare, con i giovani sempre più esclusi dall'acquisto delle case visto l'aumento dei prezzi.

La Commissione europea ha assicurato ai deputati che condividerà con il Parlamento gli orientamenti fiscali su come applicare le regole di bilancio nel 2023 e che lavorerà per ridurre i debiti degli Stati senza ostacolarne la crescita. Detto in maniera più chiara: qualche cambiamento al Patto di Stabilità ci sarà.

Un'apertura è arrivata anche per la proposta di coordinare il semestre europeo (il ciclo di coordinamento delle politiche economiche, sociali, di bilancio e del lavoro tra i Paesi Ue) con l'analisi dei Piani nazionali di ripresa e resilienza. Secondo Gentiloni e Dombrovskis questa opzione farà parte della revisione del quadro di governance economica, sul quale la Commissione presenterà una proposta nei prossimi mesi.

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