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Guerra in Ucraina

I cittadini ucraini non abbandonano gli animali: in fuga dalla guerra insieme a cani e gatti

Nonostante le rigide regole per l’ingresso degli animali nell’Unione europea, i cittadini ucraini non li lasciano indietro, fuggendo dalla guerra con loro.
A cura di Natascia Grbic
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Le persone in fuga dall'Ucraina non vogliono lasciare i loro animali soli sotto le bombe. E così, tra la gente ammassata nelle stazioni della metropolitana, compaiono immagini di cani e gatti accanto alla loro famiglia, che ha deciso di non lasciarli indietro. Una scelta che può apparire scontata, ma che non lo è: alcune persone, infatti, non possono attraversare i confini con i loro animali domestici per questioni burocratiche. Le normative europee prevedono l'ingresso nei paesi dell'Unione ai soli animali provvisti di Passaporto europeo e della documentazione sanitaria. Numerose associazioni hanno chiesto all'Ue di rivedere le proprie regole e allentare le restrizioni. Se qualcuno ha tutti i documenti in regola, ce ne sono altri che non hanno fatto in tempo ad avere la documentazione per portare il proprio animale domestico fuori dai confini dell'Ucraina. Molte di queste persone hanno scelto di non abbandonare il proprio amico a quattro zampe e rimanere nel proprio paese.

L'Italia ha permesso l'ingresso di tutti gli animali nel paese

L'Italia è uno dei pochi paesi, come Polonia, Ungheria e Romania, ad aver allentato le restrizioni nei confronti degli animali. Il ministero della Salute ha deciso in questa situazione eccezionale di derogare alla normativa per lo spostamento degli animali domestici all'interno dell'Unione europea. La presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi, oltre ad aver salutato con favore l'iniziativa del ministro della Salute Roberto Speranza, ha dichiarato tramite una nota stampa che "l'intera rete nazionale di canili sanitari e rifugi nonché di gattili gestiti dall'Ente Nazionale Protezione Animali, da Nord a Sud, è pronta all'accoglienza d'intesa con i servizi sanitari pubblici". Tantissimi cittadini si stanno organizzando, anche in maniera autonoma, per raccogliere cibo e occorrente per gli animali, una volta arrivati in Italia. E poterli donare ai loro amici umani, in modo da alleviare un pochino i loro pensieri in questo difficile momento.

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