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I cattolici tradizionalisti italiani contro l’Islam e Charlie Hebdo

La Fondazione Lepanto, presieduta dall’ex vicepresidente del CNR Roberto Dei Mattei, non esprime una sola parola di cordoglio per le vittime della strage ed attacca il giornale satirico, già in passato accusato di oscenità e blasfemia.
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Contro l’Islam, ma anche contro Charlie Hebdo, accusato di oscenità e blasfemia: questa la netta posizione sulla strage di Parigi presa dalla Fondazione Lepanto, uno dei riferimenti dei cattolici tradizionalisti italiani, ed espressa in un comunicato non firmato. Nella nota si spiega che “il gruppo di terroristi che, il 7 gennaio 2015, ha sterminato la redazione di “Charlie Hebdo” è a sua volta un’espressione estrema, ma coerente, del mondo islamico e ha manifestato nella sua furia omicida, l’odio che l’Islam intero nutre nei confronti dell’Occidente” ma anche che “Charlie Hebdo è un giornale in cui, fin dalla sua fondazione, la satira è stata posta al servizio di una filosofia di vita anarchica e libertaria. Esso può essere considerato un’espressione estrema ma coerente del relativismo dell’Occidente contemporaneo.” Del giornale satirico francese si ricordano non solo le caricature di Maometto, pubblicate in più occasioni a partire dal 2006, “ma non vanno dimenticate le immonde vignette blasfeme pubblicate nel 2012 per rivendicare l’unione omosessuale” scrive la fondazione. Vignette tra cui quella, riportata in copertina sul settimanale, che ritrae le tre persone della Santa Trinità cristiana, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, impegnate in un’orgia gay.

La Fondazione Lepanto non esprime nemmeno una parola di cordoglio per le vittime dell’attentato, ma spiega che quanto accaduto è “la prefigurazione del destino che attende l’Occidente, incapace di contrapporre all’Islam le proprie risorse spirituali e morali, e illuso sulla possibilità che il cedimento al pensiero relativista e la politica della mano tesa verso l’Islam possano scongiurare i pericoli che si addensano sul nostro futuro.” Il comunicato accomuna le vittime del massacro di Parigi a quelle di altri massacri che avvengono quotidianamente nel mondo, ma afferma che, se pure è giusto addolorarsi per queste stragi “ancora di più si deve provare dolore per la trasgressione pubblica e sistematica della legge naturale e divina e per il silenzio di chi, di fronte a questa trasgressione e a questi massacri, avrebbe il dovere di levare la voce.” La proposta della fondazione è quella di imitare Gesù “che piangeva su Gerusalemme, prevedendone la distruzione per i suoi peccati” e levare in alto la sua Croce “odiata e vilipesa dall’Islam e dal relativismo contemporaneo, ma che resta l’infallibile segno di lotta e di vittoria per ogni cristiano.” Dunque, per la fondazione, la strage è solo una conseguenza del comportamento della società occidentale che ha perso i suoi più profondi valori religiosi. Valori cristiani, ovviamente.

La Fondazione Lepanto, presieduta dall’ex vicepresidente del Cnr Roberto Mattei, prende il nome dall’omonima battaglia del 1571, nella quale le truppe cristiane riunite nella Lega Santa sconfissero quelle musulmane. Si tratta, come si legge sul suo sito web, di “un’associazione internazionale, con sede a Roma, che ha come fine la difesa dei princìpi e delle istituzioni della Civiltà cristiana.”

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