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La morte di George Floyd in Usa

Proteste a Minneapolis dopo la morte di George Floyd: negoziante uccide saccheggiatore

Altri scontri tra manifestanti e la polizia durante la seconda giornata di proteste a Minneapolis per la morte di George Floyd, afroamericano ucciso da agenti di polizia (tutti licenziati) che lo stavano arrestando. Indaga l’FBI, Trump intanto assicura: “Sarà fatta giustizia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Lanci di sassi e di bottiglie contro la polizia; gas lacrimogeni contro i dimostranti e un presunto saccheggiatore ucciso a colpi d'arma davanti a un banco dei pegni dal proprietario del negozio, secondo quanto riferiscono diversi media americani, fra cui il New York Post. A Minneapolis è andata in scena la seconda serata di proteste con centinaia di persone a manifestare davanti al commissariato di polizia a cui appartenevano i quattro poliziotti accusati di aver ucciso George Floyd, un afroamericano di 46 anni  bloccato da agenti e deceduto poco dopo in ospedale. Altre centinaia di persone si sono ritrovate davanti all'abitazione del poliziotto immortalato in un video in cui si vede che soffoca Floyd premendo sul suo collo con un ginocchio. L’uomo sussurra: “Non riesco a respirare”. E poi: “mi state uccidendo”.

Con i cartelli con scritto ‘no giustizia, no pace’ e ‘basta linciarci’, i dimostranti hanno sfilato, scadendo lo slogan "I can't breathe" (appunto, “Non posso respirare”), dal luogo dove Floyd è stato ucciso fino al distretto locale di polizia.  Tra le loro richieste, i nomi dei quattro agenti coinvolti e le incriminazioni mosse nei loro confronti (il Minneapolis Police Department nel frattempo li ha licenziati). La polizia in tenuta anti sommossa ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Non risultano persone ferite gravemente. Gli scontri sono proseguiti fino a notte fonda.

Sulla vicenda oltre all'agenzia investigativa del Minnesota sta indagando pure l'Fbi, mentre Donald Trump ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di fare chiarezza. “Giustizia sarà fatta!” ha twittato il Presidente USA, definendo l'episodio “molto triste e tragico”. George Floyd – che aveva circa 40 anni, aveva figli ed è stato descritto come un “dipendente modello” dal titolare del Conga Latin Bistro dove lavorava come guardia di sicurezza – era disarmato ed ammanettato con la faccia a terra quando l'agente gli ha bloccato il ginocchio sul collo.

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