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Covid 19

I cani che fiutano il coronavirus: verranno utilizzati negli aeroporti del Regno Unito

L’associazione Medical Detention Dogs assicura che la procedura permetterà di analizzare 750 passeggeri all’ora e riconoscere asintomatici e presintomatici con Covid-19 in 0,5 secondi con una affidabilità pari al 90%: “Riteniamo che i cani possano individuare il coronavirus e che saranno in grado di verificarne la presenza molto rapidamente, per scoprire chi, tra centinaia di persone, dovrebbe essere testato e isolato”
A cura di Biagio Chiariello
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I cani addestrati a fini medici potrebbero essere utilizzati per rilevare il coronavirus nei passeggeri che arrivano negli aeroporti del Regno Unito una volta che le misure di contenimento saranno allentate. A riportarlo è l’Independent. Da alcune settimane è partita un’iniziativa finanziata dai ricercatori del Medical Detection Dogs, la London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM) e l’Università di Durham che prevede un training speciale per potenziare l’olfatto dei cani al riconoscimento dei positivi al Covid 19 negli scali del Paese della Regina Elisabetta.

“Riteniamo che i cani possano individuare il coronavirus e che saranno in grado di verificarne la presenza molto rapidamente, per scoprire chi, tra centinaia di persone, dovrebbe essere testato e isolato”, ha detto all’Afp Claire Guest, fondatrice e amministratore delegato dell’Associazione.

Nel centro di addestramento a Milton Keynes, nel cuore del Regno Unito, ci sono attualmente sei cani – labrador e cocker spaniel – sottoposti ad addestramento per riconoscere l’odore del coronavirus tra diversi campioni. Come “materiale di lavoro” sono utilizzati mascherine protettive e tessuti indossati da pazienti infetti, che servono a scoprire se il Covid-19 ha un odore che possa essere rapidamente identificato. Questa procedura permetterà di analizzare 750 passeggeri all’ora e riconoscere asintomatici e presintomatici con Covid-19 in 0,5 secondi con una affidabilità pari al 90%.

“I cani possono annusare gli odori umani con estrema precisione” dice James Logan, capo del dipartimento di controllo delle malattie dell’LSHTM. Vi è quindi un’”ottima possibilità” che saranno in grado di riconoscere anche il Covid-19, ha aggiunto, ritenendo che questo potrebbe rappresentare “una rivoluzione nel nostro modo di rispondere alla pandemia”.

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