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Human Rights Watch: Onu e Ue sbagliano a basarsi solo sulla diplomazia

L’annuale relazione sui diritti umani nel mondo dell’organizzazione statunitense boccia sonoramente la politica di Unione Europea e Nazioni Uniti; bacchettate anche al Governo italiano in tema di politiche per l’immigrazione.
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E' Kenneth Roth, direttore generale di Human Rights Watch, a presentare l'annuale relazione dell'organizzazione sul modo in cui gli Stati tutelano i "diritti umani fondamentali e ottemperano alle norme internazionali". Vale la pena ricordare che si tratta di un'organizzazione non governativa che ogni anno "produce ricerche e studi sulle violazioni delle norme internazionali sui diritti umani come sono state definite dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e conferisce aiuti economici su base planetaria agli scrittori che ne hanno bisogno poiché considerati vittime di persecuzione".

Quest'anno il documento di ben 649 pagine analizza in modo dettagliato le politiche in tema di diritti umani intraprese dagli Stati dell'Unione Europea e la linea adottata dai vertici delle Nazioni Uniti. Ebbene, come riportato da RaiNerws, secondo HRW "le Nazioni Unite e l'Unione europea fanno un grande errore a basarsi sulla diplomazia e non sulla condanna pubblica per convincere i regimi repressivi a porre fine alle violazioni dei diritti dell'uomo". Il riferimento più diretto è alla considerazione che gode presso tali istituzioni il nuovo Governo cinese, nei confronti del quale la linea adottata è eccessivamente morbida e non in grado di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo per tanta parte del popolo cinese. Proprio relativamente allo stato recentemente diventato la seconda potenza economica mondiale, si sottolinea come "l'assegnazione del Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo costituisca un grande momento per il movimento dei diritti umani in Cina", anche se "la riforma dell'ordinamento adottato da Pechino in tema di inammissibilità di prove ottenute sotto tortura sono stati ignorati nella pratica".

Lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki – moon è portato a "sopravvalutare" la sua capacità di persuasione basata sui contatti diretti e personali con personaggi del calibro di Omar el – Bashir (Presidente del Sudan accusato di abusi e vessazioni ndr), Than Shewe (politico birmano molto discusso, ndr) o Mahindar Rajapaksa (Presidente dello Sri Lanka accusato di corruzione e dispotismo in patria, ndr)". Non mancano gli appunti anche alla diplomazia statunitense, del resto finita nell'occhio del ciclone in seguito alla pubblicazione dei documenti di Wikileaks e incapace di intervenire con decisione in India ed Indonesia, attraversate da una lunga crisi nei mesi scorsi.

Infine non sono mancati i riferimenti alla politica del Governo guidato da Silvio Berlusconi ed in particolare all'operato del Ministro degli Interni Roberto Maroni in tema di immigrazione e politiche di integrazione. L'Italia, secondo Human Rights Watch "non ha offerto asilo ag un gruppo di eritrei, che ha respinto verso la Libia nel 2009, dove sono stati vittime di maltrattamenti e detenzioni illegittime insieme ad altre centinaia di connazionali", senza contare le discriminazioni nei confronti dei rom, sia a livello abitativo che per quanto riguarda l'accesso all'assistenza sociale, economica e legale. Non mancano inoltre diretti riferimenti ai controversi fatti di Rosarno, così come si sottolinea l'assenza di leggi specifiche a tutela delle persone discriminate in base al loro orientamento sessuale: insomma, una bocciatura nel merito e la sottolineatura significativa del fatto che anche altre organizzazioni e diversi diplomatici abbiano già espresso in passato giudizi simili.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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