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Crisi nel Mar Rosso

Chi sono gli Houthi, i ribelli dello Yemen sostenuti dall’Iran che attaccano le navi nel Mar Rosso

Gruppo armato dello Yemen di prevalenza sciita zaydita, nato nel XX secolo, gli Houthi stanno perpetrando attacchi alle navi occidentali nel Mar Rosso e nel Canale di Suez. Chi sono, cosa vogliono e qual è il ruolo nella guerra in Medio Oriente.
A cura di Biagio Chiariello
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I ribelli Houthi
I ribelli Houthi
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Gli Houthi sono un gruppo ribelle dello Yemen, alleato di Hamas, che da metà novembre ha portato avanti diversi attacchi contro le navi che attraversano il Mar Rosso e il Canale di Suez. Se ne sono contati almeno 27 su quella che è una rotta fondamentale per i traffici globali, considerato che da qui transita il 12% del commercio mondiale. Il rischio concreto potrebbero essere quello di un aumento dei prezzi a livello globale.

Gli Usa e la Gran Bretagna “con il supporto di Australia, Canada, Paesi Bassi e Bahrein”, avevano risposto agli attacchi alle navi del Mar Rosso, contro obiettivi militari strategici del gruppo sciita in Yemen, utilizzando missili Tomahawk lanciati da navi da guerra e aerei da combattimento. Ma nelle ultime settimane i ribelli avrebbe compiuto nuove violazioni mettendo fuori uso cavi sottomarini Europa-Asia: un attacco i cui rischi sono ancora da chiarire.

Chi sono gli Houthi: cenni storici sui ribelli yemeniti

Gli Houthi sono il gruppo armato di matrice sciita che governa gran parte dello Yemen, responsabile degli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso.

In Occidente sono definiti ‘ribelli', perché sostenuti dall'Iran. Ma i militanti si autodefiniscono come “Ansar Allah”, ossia i partigiani di Dio. Il movimento è nato tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento nella zona settentrionale dello Yemen, dove si pratichi la corrente dell’Islam sciita conosciuta come zaidismo. La loro ideologia è fortemente anti-statunitense e anti-israeliana.

Già nel 2003, dopo l’invasione dell’Iran da parte degli Stati Uniti, gli Houthi si prodigarono con manifestazioni in aperto contrasto al regime del presidente yemenita Ali Abdallah Saleh, cui seguirono le “guerre Sa’da” fino al 2010 e una guerra civile nel biennio 2014-15, con gli Houthi schierati apertamente contro il governo riconosciuto dalla comunità internazionale per portare avanti la loro missione per la libertà delle terre del nord dello Yemen.

Da dieci anni costituiscono la principale forza militare e istituzionale del tormentato Paese arabo. Dal 2014 controllano la capitale Sana'a con tutti i ministeri e la Banca centrale, oltre a diverse regioni del centro e del nord.

Il loro leader è Abdul-Malik al-Houthi, noto anche come Abu Jibril, politico e religioso yemenita. Nato a Sa'da, ha 44 anni ed è il più giovane di otto fratelli, di una famiglia in cui figurava anche un rappresentante del Parlamento yemenita, Hussein, considerato il vero fondatore del movimento Houthi. Alla sua morte, Abdul-Malik ne ha preso il posto.

Attacchi alle navi nel Mar Rosso: gli obiettivi contro l’Occidente ed Israele

Lo scorso 7 ottobre Hamas ha compiuto un massacro in Israele e il presidente Benjamin Netanyahu ha dichiarato guerra ai miliziani palestinesi iniziano a colpire Gaza. Gli Houthi hanno annunciato subito il loro sostegno al movimento arabo e comunicato che avrebbero colpito ogni nave diretta verso Israele o partita da lì. Ecco perché è stato preso di mira il Mar Rosso.

Yahya Sarea, portavoce del movimento, ha detto in varie occasioni che il gruppo attacca le navi per protestare contro "l'omicidio, la distruzione e l'assedio" di Gaza, e di lottare al fianco del popolo palestinese.

Secondo quanto reso noto dall'US Central Command (Centcom) i ribelli hanno condotto 27 attacchi contro navi commerciali in rotta sul Mar Rosso a partire dallo scorso 19 novembre, quando uomini armati hanno sequestrato la ‘Galaxy Lander' dirottandola verso lo Yemen, tenendo in ostaggio i venticinque membri d'equipaggio, in prevalenza filippini.

L'ultimo assalto è stato lanciato alle due di notte di giovedì 11 gennaio, quando un missile ha sfiorato una nave commerciale USA.

La conseguenza è che molte delle compagnie di container-shipping mondiali hanno sospeso a tempo indeterminato il transito nello Stretto di Bab el-Mandeb, che collega il Mar Rosso al Golfo di Aden e all'Oceano indiano, un passaggio cruciale per accorciare i tempi della logistica del commercio tra Europa e Asia.

La Galaxy Leader, sequestrata a novembre dagli Houthi
La Galaxy Leader, sequestrata a novembre dagli Houthi

Iran, Hamas e Hezbollah: chi sono gli alleati degli Houthi in Medio Oriente

Per lungo tempo lo Yemen è stato dominato dalle tribù zaidite, di cui gli Houthi sono il gruppo principale, ma nel 1962 l’imamato zaidita fu rovesciato e il gruppo ha finito per restare emarginato sotto il regime sunnita salito al potere.

Lo zaidismo fu quindi sottoposto a un processo di assimilazione culturale e religiosa, ma negli anni Novanta, dopo l’unificazione del Paese, le politiche più tolleranti del governo di Ali Abdullah Saleh hanno riportato in auge lo zaidismo. Gli Houthi hanno così iniziato a guardare ad un ritorno al potere con l’appoggio dell’Iran, rivale dei musulmani sunniti.

L'alleanza dei Houthi con Teheran ha messo in allarme la vicina Arabia Saudita, che guida dal marzo 2015 una coalizione militare contro il loro governo che si oppone al Consiglio presidenziale appoggiato da Riad e riconosciuto dalla comunità internazionale.

Stando ad rapporto del 2021 del Center for Strategic and International Studies, l'Iran ha fornito al gruppo yemenita armi e tecnologia per mine marine, razzi balistici e da crociera, e droni. Insieme a Hamas, a Hezbollah e alle milizie sciite in Iraq e Siria, oggi gli Houthi fanno parte del cosiddetto “Asse della resistenza“, un’alleanza anti-israeliana e anti-occidentale di forze armate locali sostenute dalla Repubblica islamica.

I ribelli Houthi
I ribelli Houthi

Escalation della guerra in Medio Oriente: la risposta di USA, Gran Bretagna ed EU

"Non abbiamo preso di mira nessun paese al mondo tranne Israele", afferma a Al Jazeera il portavoce ufficiale degli Houthi, Muhammad Abdul Salam. "Le forze armate hanno dato una risposta iniziale e la amplieremo molto presto. Continueremo a prendere di mira le navi israeliane dirette verso di loro fino alla fine dell'aggressione contro Gaza", ha specificato.

Ma inevitabilmente dopo i raid effettuati nella notte dalle forze USA e britanniche è palese il rischio escalation del conflitto in Medio Oriente. Già a dicembre del resto la Casa Bianca ha deciso di creare una coalizione marittima, Prosperity Guardian, per proteggere gli interessi di Israele e la libertà di navigazione nel Mar Rosso.

"Gli Houthi sono sostenuti dall'Iran, non solo ideologicamente ma anche materialmente. Le armi nelle loro mani sono fornite da Teheran che è complice di questi attacchi". Ha detto nei giorni scorsi il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa estera. "Continuiamo a mandare forti messaggi a tutti gli attori della regione che gli Stati Uniti prendono molto seriamente la loro sicurezza", ha sottolineato.

Proprio per evitare questi rischi è stata lanciata la missione militare Aspides. A promuovere il progetto UE sono state Italia, Francia e Germania. Il ministro Crosetto ha detto che l’Italia è pronta a prendere il comando, se le venisse chiesto.

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