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Hong Kong, è guerriglia: la polizia spara a bruciapelo su un manifestante di 21 anni, è grave

Sale la tensione a Hong Kong dove oggi è in programma lo sciopero generale, mentre la polizia cerca di sedare come può le proteste. Un agente ha sparato a bruciapelo contro un manifestante di 21 anni, che ora versa in condizioni critiche dopo aver subito un intervento a fegato e reni. A testimonianza di ciò, sta circolando in rete un video che ha immortalato la scena e che sta facendo il giro del web.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano le proteste a Hong Kong, dove non accenna a diminuire la tensione tra polizia e manifestanti. Anzi. Un agente ha aperto il fuoco contro un ragazzo di 21 anni, che ora versa in condizioni critiche, colpendolo con tre colpi di pistola. È successo intorno alle 7 e 15 di oggi, lunedì 11 novembre, quando è in corso uno sciopero generale, nel quartiere di Sai Wan Ho, dove un gruppo di giovani mascherati aveva bloccato delle strade con delle barricate. Il tutto è stato ripreso da un reporter di Cupid Producer e le immagini hanno fatto immediatamente il giro del web. Nel video si vede chiaramente l'agente, non in tenuta antisommossa, afferrare un giovane con la maglietta bianca e puntare l'arma contro un secondo ragazzo in t-shirt nera, a cui spara a bruciapelo all'addome. Il filmato prosegue con il giovane a terra, privo di sensi, in una pozza di sangue. Secondo fonti mediche citate dal South China Morning Post sarebbe stato trasportato in ospedale e operato d'urgenza a fegato e reni.

La polizia cinese non è nuova a episodi del genere. Prima del 21enne colpito questa mattina era toccato a Tsang Chi-kin, detto Tony, preso tra il petto e la spalla durante un tafferuglio con gli agenti lo scorso primo ottobre, operato con successo e ora sotto inchiesta per assalto a pubblico ufficiale. A Hong Kong la tensione ha ricominciato a salire venerdì scorso, dopo che è stata diffusa la notizia della morte del 22enne Chow Tsz-lok, studente all'Università di Scienza e Tecnologia, caduto dal terzo piano di un parcheggio mentre era in corso una operazione di sgombero della polizia. Per molti rappresenta la prima vittima della repressione organizzata dal governo di Pechino e da quello locale ed eseguita dagli agenti di polizia.Fino a oggi, quando è in corso lo sciopero generale che ha paralizzato quasi tutta la città e le università, dove si concentra la maggior parte delle proteste e dove le lezioni sono sospese. È salito anche il numero degli arresti, che ha raggiunto quota tremila, mentre per sedare la rivolta la polizia sta impiegando spray al peperoncino e una grande quantità di gas lacrimogeni anche contro i civili e i residenti dei quartieri.

Il tutto in attesa delle elezioni distrettuali che si terranno domenica 24 novembre proprio a Hong Kong. Molti si aspettano che il governo le rinvii per ragioni di sicurezza, ma al momento non c'è conferma. Il 27 novembre, poi, Joshua Wong, volto da copertina del movimento per la democrazia della città e leader del movimento degli ombrelli del 2014, potrebbe arrivare in Italia. "È doloroso vedere la città caduta in uno stato di polizia", ha scritto su Twitter, criticando le violenze di oggi tra manifestanti e polizia.

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