Hong Kong, due assistenti di volo rischiano 6 mesi di carcere per aver violato le regole anti covid
La polizia di Kong Kong ha tratto in arresto due assistenti di volo Cathay, perché avrebbero violato le restrizioni anti-Covid. L'identità dei due non è stata resa nota ma si sa che si tratta di uomini, di 44 e 45 anni. La coppia, tornata a Hong Kong dagli Usa il 24 e il 25 dicembre, secondo la polizia "svolse attività non necessarie" durante l'autoisolamento domiciliare, ma entrambi poi risultarono positivi alla variante Omicron e finirono anche in ospedale. I due sono stati rilasciati su cauzione ma saranno processati, in due diverse udienze, il 9 febbraio. Rischiano fino a sei mesi di prigione e 640 dollari di multa.
Cathay Pacific, compagnia di bandiera di Hong Kong, è stata accusata nelle scorse settimane di essere stata la principale responsabile della diffusione della variante Omicron in città. Nei giorni scorsi Carrie Lam – politica hongkonghese e capo esecutivo di Hong Kong – ha ordinato alla compagnia aerea di svolgere indagini approfondite su tutti i membri dell'equipaggio, molti dei quali avrebbero violato le norme di contenimento dei contagi. Il presidente di Cathay, Patrick Healy, avrebbe risposto che solo una "piccola minoranza" non avrebbe rispettato le regole, e ciò non deve "mettere in ombra la notevole disciplina e professionalità" della maggior parte dell'equipaggio.
Dopo la scoperta della variante Omicron del coronavirus Hong Kong ha introdotto severe restrizioni che, alla fine dello scorso dicembre, hanno obbligato Cathay a cancellare la maggior parte dei suoi voli passeggeri e merci pianificati a gennaio. Da tempo comunque la compagnia aerea era tenuta a rispettare regole molto rigide che imponevano, ad esempio, il confinamento in hotel dei piloti per intere settimane. Alcuni di loro avevano poi lamentato un aggravamento delle condizioni psicofisiche: "Viviamo perennemente in quarantena".