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Hollande: “Francia pronta”. Attacco entro mercoledì?

Il Presidente della Repubblica francese conferma la disponibilità ad appoggiare un intervento militare contro il regime siriano. Obama non è più solo?
A cura di Redazione
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Dopo il no della Camera dei Comuni ai progetti del governo britannico di sostenere un eventuale intervento militare in Siria anche senza il via libera delle Nazioni Unite, Obama incassa però la conferma della disponibilità della Francia a partecipare alla missione contro il regime di Bashar al Assad. A darne conferma pressoché ufficiale è il Presidente della Repubblica francese Francois Hollande che in una intervista a Le Monde ribadisce alcuni concetti già espressi nel corso degli ultimi giorni: in sostanza, secondo il leader socialista, le questioni legate al diritto internazionale "non possono essere un pretesto per lasciare che Assad compia un massacro" e la Francia vive come un vero imperativo di civiltà la mobilitazione contro il regime siriano.

Una linea che potrebbe comportare l'adesione francese all'attacco statunitense in tempi strettissimi: addirittura prima di mercoledì, giorno nel quale il Parlamento francese è chiamato a dibattere della vicenda. Ma anche una linea osteggiata dalle altre potenze europee, Italia in testa, con il ministro Bonino che, come riporta La Stampa, ha ripetuto proprio ad Hollande le due obiezioni all'intervento militare: "La prima è teorica, perché «senza un apprezzamento giuridico del Consiglio di sicurezza» l’intervento non ha base legale. La seconda è pragmatica, perché «la regione è una tale polveriera che non è opportuno buttarci qualche cerino in più», sottinteso con il rischio di trovarsene poi uno in mano, tipo Iraq. Dunque meglio aspettare il verdetto degli ispettori Onu, sottoporre le prove dell’uso dei gas («comunque indirette, perché il gas è appunto gas») a «istituzioni terze», anche se «finora è chiaro che tutti gli indizi spingono in una direzione», leggi quella del regime"

Quanto Obama ed Hollande terranno conto di tali eccezioni non è dato sapere, ciò che invece è certo è la mobilitazione delle truppe statunitensi ed il preallarme di quelle francesi nell'area. E, se davvero saranno confermate le indiscrezioni sui tempi strettissimi dell'intervento, la sensazione è che davvero le conseguenze a livello geopolitico rischiano di essere di enorme gravità.

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