“Ho venduto due figlie, ora il rene”, la drammatica storia di Delaram nell’inverno afghano che uccide
L'Afghanistan sta vivendo la sua più grave crisi umanitaria degli ultimi anni, dopo la presa di potere da parte dei Talebani che lo scorso agosto hanno imposto la legge dell'Emirato Islamico nel Paese. La siccità, il Covid-19 e le sanzioni economiche imposte dopo l'arrivo dei Talebani hanno avuto conseguenze catastrofiche sull'economia. Mancanza di cibo, assistenza sanitaria e un'inflazione che rende impossibile la vita per milioni di afghani, soprattutto quelli delle periferie e dei piccoli villaggi. Come è accaduto alla 50enne Delaram Rahmati che ormai da mesi lotta per sopravvivere e per dare da mangiare ai suoi otto figli, tanto da essere stata costretta prima a vendere due sue figlie e poi un rene.
In crescita in Afghanistan il commercio illegale di organi
Il commercio illegale di organi, soprattutto quello dei reni, ha subito una crescita esponenziale in Afghanistan, dove le vendite, che una volta oscillavano dai 3.500 ai 4mila sterline, ora sono scese a 1.500 sterline a rene, questo perché il numero di chi offre di vendere i propri organi è in continua crescita. Tra questi c'è Delaram Rahmati che per il suo rene ha avuto mille sterline, soldi che ora sta spendendo per pagare le cure necessarie al suo fisico a causa dell'operazione che non è andata a buon fine. Da quando, quattro anni fa, ha lasciato la casa di famiglia nella provincia di Badghis, col marito e i suoi otto figli, la donna si è trasferita in una capanna di fango con un tetto di plastica in uno dei bassifondi della città di Herat. Il lavoro scarseggia e sia lei che suo marito hanno bisogno di cure mediche, così come due suoi figli, uno dei quali è paralizzato mentre l'altro ha una disabilità mentale.
Le figlie di sei e otto anni vendute in spose per 700 sterline
"Sono stata costretta a vendere due delle mie figlie, una di otto e sei anni", ha raccontato al Guardian la donna che ha ricevuto in cambio circa 700 sterline per ciascune delle bambine che rimarranno con lei fino al raggiungimento della pubertà e poi saranno consegnate ai loro acquirenti. Si tratta in questi casi perlopiù di uomini che acquistano le bambine per poi sposarle. I matrimoni organizzati sono una pratica piuttosto comune in Afghanistan, ma con l'aggravarsi della crisi economica del Paese, le famiglie stanno vendendo i bambini in età sempre più giovane perché non possono permettersi di dar loro da mangiare.