“Ho stretto forte la sua mano”, così Scott ha salvato la moglie dalla furia del tornado in Oklahoma
Non c'è stato molto tempo per pensare, perché la furia del vento che in pochi minuti ha raggiunto i 265 chilometri orari ha distrutto il tetto della loro abitazione. Così Scott Curry ha capito che doveva fare qualcosa e ha usato tutta la forza che aveva per tenere stretta a sé la moglie che in quel momento rischiava di essere risucchiata dal tornado.
È accaduto in Oklahoma, nel Usa, dove nei giorni scorsi forti tempeste, tra cui un tornado, venti e grandine hanno ucciso almeno tre persone, provocando feriti, distruggendo case e lasciando migliaia di cittadini senza elettricità. Tutti gli Stati centrali dell'America del Nord sono stati colpiti, ma è stato quello dell’Oklahoma a subire i maggiori danni. Tra le tante storie raccolte nei giorni successivi al passaggio del tornado, c'è proprio quella di Scott che, alla BBC, ha raccontato la terribile esperienza vissuta insieme alla moglie che ha rischiato di essere trascinata via dal vento.
“Sapevamo che c'era un tornado che si stava formando a ovest – racconta l'uomo davanti a ciò che resta della sua abitazione – e così quando hanno iniziato a soffiare i primi venti abbiamo deciso scappare per provare a entrare in un dei rifugi anti tornado che ci sono in zona”.
Purtroppo però in pochi minuti la situazione è precipitata e il tornado ha colpito la casa della famiglia Curry: “Quando siamo scesi in cucina il tetto della camera da letto era già stato scoperchiato dal vento – prosegue Scott – a quel punto ho dovuto stringere la mano di mia moglie cercando di trattenerla perché stava per essere risucchiata dal tornado. Tutto ciò che volevo era salvarle la vita”.
L'uomo racconta come ha fatto a non essere trascinato via dal vento. “Avevo il braccio intorno alla porta dell'ufficio che era rimasta salda al muro – le parole di Scott – il vento era così forte che sembrava stesse cercando di strappare la sua mano dalla mia”. Per fortuna l'uomo è riuscito a trattenere a sé la moglie: “Ho guardato in alto ed è stata la prima volta che ho visto quello che sembrava l'interno di un tornado, forse non lo era ma volavano detriti proprio sopra le nostre teste”.