“Ho avuto un figlio con un ragazzino 16enne”, la ministra dell’Istruzione in Islanda si dimette

La ministra islandese per l'Infanzia, Asthildur Loa Thorsdottir, si è dimessa dopo aver rivelato pubblicamente di aver avuto una relazione con un minorenne oltre 30 anni fa, dalla quale è nato un bambino. La confessione, emersa in un'intervista con i media locali, ha scatenato un'ondata di polemiche in Islanda, paese noto per il suo impegno nei diritti umani e nella protezione dei minori.
Thorsdottir ha spiegato che, all’epoca della relazione, aveva 22 anni e lavorava come consulente in un gruppo religioso frequentato anche dal ragazzo, che aveva allora appena 15 anni. Un anno dopo, quando la ministra aveva 23 anni e il giovane ne aveva 16, la relazione ha portato alla nascita del loro figlio.
La donna, oggi 58enne, ha dichiarato che, pur consapevole che la situazione fosse stata problematica, non si ritiene che le sue azioni fossero state all’epoca oggetto di condanna pubblica. “Sono passati 36 anni, e molte cose sono cambiate in questo tempo. Se dovessi affrontare la questione oggi, lo farei in modo diverso”, ha affermato.
Nonostante le sue parole, il caso ha suscitato un forte dibattito pubblico e ha sollevato interrogativi sull’opportunità della sua permanenza in un ruolo ministeriale così delicato, con la premier islandese, Kristrun Frostadottir, che ha definito la vicenda come “grave”, pur specificando di non essere a conoscenza dei dettagli completi prima della rivelazione pubblica. Nonostante l'addio al governo, la ministra ha comunque fatto sapere di non avere intenzione di lasciare il Parlamento.
Secondo le informazioni riportate dalla stampa locale, il padre del bambino, Eirik Asmundsson, avrebbe in passato cercato di entrare in contatto con il figlio, ma la ministra si sarebbe opposta, pur continuando a ricevere i pagamenti di mantenimento per ben 18 anni. Questo ulteriore elemento ha alimentato le polemiche, in quanto ha sollevato dubbi sulla sua gestione personale della vicenda.
La controversia ha riacceso anche il dibattito sulla legislazione islandese in materia di rapporti con i minori. In Islanda, l'età del consenso è fissata a 15 anni, ma la legge stabilisce che relazioni con persone sotto i 18 anni sono vietate se l'adulto ricopre un ruolo di autorità o ha una posizione di sussistenza economica nei confronti della persona minorenne. Questo tipo di relazione può essere punito con una pena detentiva fino a tre anni di carcere. La vicenda ha quindi sollevato interrogativi sull’efficacia delle leggi in vigore e sulla necessità di una riflessione più approfondita sul trattamento delle relazioni tra adulti e minori in contesti particolari, come quelli legati a situazioni di potere o autorità.