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Helly Luv, la “Beyoncé curda” che sfida lʼIsis: “Ora mi vogliono morta”

La cantante di origine iraniana è lʼidolo delle truppe peshmerga. Minacciata dall’Isis, dice di non aver paura e di non aver intenzione di abbandonare il suo impegno umanitario.
A cura di Susanna Picone
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Nel video di “Revolution”, uno dei suoi più grandi successi, Helly Luv, giovane cantante e attrice curda di origini iraniane, canta tra i peshmerga per incitarli a combattere contro lo Stato Islamico con décolleté dorate, capelli rosso fuoco e tuta mimetica. La chiamano la "Beyoncé del Medio Oriente" e per i peshmerga la cantante è diventata un vero idolo. Allo stesso tempo però rappresenterebbe un obiettivo da eliminare per i jihadisti. Helly si è sempre schierata a sostegno del popolo curdo e dei miliziani peshmerga che combattono l'Isis. Lei stessa ha raccontato le minacce ricevute dall’Isis ma anche la sua voglia di continuare a difendere il suo popolo con la sua musica. “Sono nata in Iran nel 1988 durante la guerra del Golfo”, ha raccontato la cantante in un'intervista al Corriere. Era davvero piccola quando è scappata con la famiglia: prima è finita in Turchia in un campo profughi per nove mesi, poi in Finlandia. “Ero l’unica in classe con i capelli e gli occhi scuri. Mi prendevano in giro”, ha raccontato.

A 18 anni si è trasferita a Los Angeles: "Volevo cantare e ballare" – Poi, a 18 anni, ha scelto Los Angeles: “Volevo cantare e ballare. Il Nord Europa mi andava stretto”. Poi l’Iraq e di nuovo la guerra: “Ero a Erbil quando l'Isis ha attaccato per la prima volta”, ha ricordato ancora affermando di aver deciso di usare la sua musica come un’arma quando ha sentito cosa stava facendo lo Stato Islamico. Così due anni fa lei e la sua troupe arrivarono a “tre chilometri dalla linea del fronte, con le pallottole che ci fischiavano sulla testa” per produrre un successo da cinque milioni di visualizzazioni su YouTube. “Ci hanno attaccato mentre giravamo”, ha raccontato la cantante parlando dei miliziani di Al Baghdadi. “Mi hanno mandato la foto di una donna morta con scritto ‘la prossima potresti essere tu’ e hanno messo una taglia sulla mia testa”, ha detto ancora abbassando la voce. Lei però dice di non avere paura e afferma di non voler abbandonare il suo impegno umanitario. “Se pensano che mi faccia spaventare, si sbagliano. Questa gente ha bisogno di aiuto, e voi italiani avete fatto molto per loro”, ha detto ancora al Corriere.

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