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“Hacker russi nei sistemi di voto Usa”. Donna incriminata per la diffusione di dati segreti

Un’impiegata 25enne del governo federale è stata incriminata per la fuga di notizie: avrebbe passato informazioni dellʼagenzia federale di sicurezza americana ad un giornale online.
A cura di Biagio Chiariello
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Reality Leigh Winner, 25enne dello Stato USA della Georgia, è stata incriminata dal dipartimento di Giustizia Usa con l'accusa di aver passato informazioni classificate ad una testata giornalistica online. La donna, professionista impiegata del governo federale e con accesso a documenti top secret, è al centro di roventi polemiche negli Stati Uniti. I media locali, infatti, accostano le imputazioni nei suoi confronti con la diffusione di documenti classificati dell’Nsa da parte della testata online Intercept sulla presunta azione di disturbo da parte di alcuni hacker russi nelle elezioni americane.

Le elezioni di novembre in USA condizionate dai pirati informatici?

Il rapporto classificato dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale citato da Intercept è  datato 5 maggio 2017, analizza dati di intelligence ottenuti dallo stesso organismo nazionale (già al centro delle polemiche per il caso Snowden) e si riferisce al tentativo durato un mese con obiettivo alcuni elementi dell'infrastruttura elettorale degli USA. Il dossier non contiene tuttavia materiale "grezzo", cioè le informazioni di intelligence originarie su cui il rapporto si basa, evidenzia Intercept, che lo ritiene però un documento esemplare e raro sul materiale a disposizione dell'Nsa circa le presunte interferenze russe. Allo stesso tempo, non emerge dagli stessi documenti dell’agenzia governativa se l’intervento abbia avuto un effetto sull’esito del voto.

Putin: "Hacker forse sono americani"

In una recente intervista con il canale televisivo NBC, parlando proprio della presunta interferenza nelle elezioni statunitensi dello scorso novembre, il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che gli hacker in realtà potrebbero essere “americani, ma abilmente e professionalmente hanno cambiato direzione”. Gli hacker “potrebbero trovarsi in qualunque Paese. Possono essere in Russia, Asia e anche in Nord America, così come in America Latina. Tra l'altro potrebbero essere hacker americani che hanno fatto puntare il dito contro la Russia. Non potete ipotizzarlo? Nell'ambito di una lotta politica così dura lo ritengo possibile", ha dichiarato il capo di Stato russo.

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